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Poker Texas Hold’em, è un computer il miglior giocatore al mondo

Il risultato è stato pubblicato sulla rivista Science. "È la prima volta - ha spiegato Marco Isopi, matematico dell’Università Sapienza di Roma - che si arriva a questi livelli in un cosiddetto gioco a informazione incompleta, ossia dove a differenza di dama o scacchi esistono molte incognite, ad esempio non si sanno le carte dell’avversario"
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In principio la sfida avvenne su una scacchiera, ma adesso un computer si è cimentato anche in altro. Il miglior giocatore al mondo di una delle varianti del Poker è un computer: dopo aver superato l’uomo negli scacchi, per la prima volta un programma si rivela imbattibile anche in un gioco ‘complesso’, ossia un nel quale molte informazioni (come le carte dell’avversario) non sono note. È un passo importante per analizzare e comprendere la dinamica di fenomeni estremamente complessi.

Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, si deve al programma ideato dal gruppo di ricerca guidato da Michael Bowling, dell’università canadese dell’Alberta. “È la prima volta – ha spiegato Marco Isopi, matematico dell’Università Sapienza di Roma – che si arriva a questi livelli in un cosiddetto gioco a informazione incompleta, ossia dove a differenza di dama o scacchi esistono molte incognite, ad esempio non si sanno le carte dell’avversario”. Per ora il sorpasso nei confronti dell’uomo è avvenuto nella più semplice delle versioni del Poker, il Texas Hold’em giocato 1 contro 1 e con un limite delle puntata, ma si tratta comunque di fondamentale traguardo.

Già da anni matematici e informatici hanno fatto enormi progressi nel campo dei ‘giochi’, celebre è la vittoria nel 1997 di Big Blue e creato dalla Ibm contro il campione di scacchi Garry Kasparov. Miglioramenti erano in atto anche in giochi più ‘difficilì per un computer, come il Texas Hold’em, tanto che alcuni casinò hanno lanciato già le prime ‘PokerBot’ contro cui gareggiare uno contro uno. “Sono giocatori ‘virtuali’ forti ma non imbattibili”, ha spiegato Isopi.

“I canadesi hanno ora dimostrato che il loro giocatore è il più forte, non è possibile fare di meglio”. Il segreto è in quella che viene chiamata ‘minimizzazione del rimpianto‘, ossia il programma impara rapidamente ad adeguarsi al modo di giocare dell’avversario e analizza quale sarebbe stato il modo migliore con cui avrebbe dovuto comportarsi. “In questo modo non deve esplorare tutte le possibilità esistenti – ha spiegato il matematico – e di fatto segue uno dei motti del poker, il gioco lo fanno i giocatori, non le carte“. Il successo rappresenta un importante passo in avanti, non solo nel mondo del poker (dove probabilmente nel futuro si trasformerà il modo di giocare online) ma in molti altri settori in cui è importante l’analisi delle varie situazioni possibili. Non solo ‘giochi’ di guerra o di mercati finanziari ma anche analisi dei rischi, supporto alla diagnosi medica oppure come strumenti dei candidati politici per comprendere al meglio quali posizioni prendere su varie tematiche per avere il massimo dei voti.

L’articolo su Science

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