Nel terzo giorno delle "Quirinarie" i voti aumentano e le preferenze degli elettori iniziano a delinearsi. Tra le 43 proposte, Stefano Rodotà è ancora in testa, davanti a Ferdinando Imposimato e Gustavo Zagrebelsky
Nel terzo giorno delle “Quirinarie” online lanciate da il Fatto Quotidiano le preferenze dei lettori-elettori iniziano a delinearsi nettamente. Sono trentasettemila le persone (al momento) che hanno espresso il nome del loro presidente della Repubblica ideale (vota qui). E con quasi 10mila preferenze (9870) rimane saldamente in testa Stefano Rodotà, giurista, 81 anni, candidato già proposto nel 2013 dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Staccato al secondo posto, con una differenza di quasi 5mila voti, c’è l’ex magistrato inquirente e giudice istruttore del caso Moro, Ferdinando Imposimato (4785). Dal terzo posto in poi le distanze si assottigliano. Dietro Imposimato rimane Gustavo Zagrebelsky, con 2928 preferenze, seguito a una manciata di voti di distanza dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi (2382), due anni fa la la sua elezione venne affossata dai 101 franchi tiratori del Pd. Subito dopo troviamo la Radicale ed ex ministro degli Esteri del governo di Enrico Letta, Emma Bonino, con 2032 voti e prima donna della lista.
Un’altra donna si piazza al sesto posto. E’ la giornalista di Report Milena Gabanelli che conquista 1688 preferenze. Subito dopo, con 1663 voti, troviamo Antonino Di Matteo, il pm di Palermo che indaga sulla Trattativa Stato-mafia. Alle sue spalle un altro magistrato, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, che guadagna 1275 consensi. Al nono posto ancora una toga, l’ex procuratore di Torino Gian Carlo Caselli che raggiunge quota 1169 voti. Al decimo posto il medico di Emergency, Gino Strada (1036).
Scendendo in classifica troviamo lo scrittore Umberto Eco con 408 preferenze. Alle sue spalle un’altra donna, la prima in Italia a ricoprire la cattedra di Diritto Costituzionale, la giurista Lorenza Carlassarre che ha conquistato 356 voti. Al tredicesimo posto si piazza l’ex segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani con 192 preferenze. Subito dopo troviamo il presidente della banca centrale Europea, Mario Draghi, votato da 190 persone. Entra in classifica con 160 preferenze Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio conquista invece 152 voti. Seguito da Carlo Petrini, gastronomo e scrittore (146). Chiude la classifica al ventesimo posto Beppe Grillo con 103 voti.