“La norma salva-Berlusconi? Io ho scritto materialmente l’articolo 19-bis. E non solo quello, ma anche un articolo, di cui non ha parlato nessuno, che ha aumentato le pene rispetto alla proposta fatta dal Ministero dell’Economia”. Sono le parole di Matteo Renzi, ospite di “Otto e mezzo”, su La7. “Tutti gli articoli nuovi lo ho proposti io” – continua – “è finita l’era in cui i tecnici scrivono le norme e i politici stanno a prendere il caffè e ci mettono il bollo“. Il premier poi smentisce le dichiarazioni del deputato M5S Luigi di Maio, che era intervenuto nella puntata precedente del talk show di approfondimento: “E’ falso che con la norma del 3% lo Stato perde 16 miliardi. Non è vero che andiamo a non punire l’evasore, con doppie sanzioni lo colpiamo due volte. E’ finalizzato ad avere più soldi in tasca: puniamo l’evasore, gli facciamo pagare il doppio, ma non gli facciamo il processo penale”. E accusa: “In questo Paese c’è una generazione di politici, giornalisti e commentatori che vive nell’angoscia e nell’orrore di Berlusconi. A me non interessa Berlusconi, ma gli italiani. Gli effetti della sentenza Berlusconi” – prosegue – “scadono a febbraio. Abbiamo da fare le riforme costituzionali, la legge elettorale, l’elezione del capo dello Stato, la rivoluzione della pubblica amministrazione, perché a me la vicenda dei vigili di Roma non è andata giù. Ho detto: facciamo qualcosa a febbraio. Invece l’ossessione è ricominciata“. E ribadisce: “Questo fisco non funziona e fa schifo in Italia. Ma io lo voglio cambiare e lo cambieremo”. Il premier afferma che non cambierà la legge Severino sull’incandidabilità. E conclude: “Il presidente del Consiglio è l’ultima cosa che farò a livello politico. Nel modello anglosassone, dopo che hai fatto il presidente del Consiglio, fai le conferenze. E il principio di rottamazione deve valere anche per me”