Arriverà in sala il 22 gennaio, distribuito in Italia dalla Satine Film e ha già commosso il Sundance Film Festival dello scorso anno, dove ha vinto il Premio del pubblico nella categoria “World Cinema Dramatic”. Si intitola Difret – Il coraggio per cambiare, una piccola opera dalla grande forza comunicativa, basata su una storia vera, che getta uno sguardo sull’Etiopia e sulla sua aggressiva forma di patriarcato, tutt’oggi causa di gravi pratiche discriminatorie nei confronti delle donne.
Il film, scritto e diretto da Zeresenay Berhane Mehari, racconta del cambiamento di un Paese in cui è in atto una lenta e sanguinosa trasformazione per il raggiungimento dell’uguaglianza di diritti tra uomo e donna, e lo fa raccontando la storia di Hirut, una giovanissima ragazza, nata e cresciuta in un villaggio a sole tre ore da Addis Abeba. In un giorno come tanti altri, tornando a casa dopo la scuola, Hirut viene aggredita e rapita da un gruppo di uomini guidati da Tadele, l’ideatore del rapimento e suo “aspirante futuro sposo”. Sì, perché nel villaggio di Hirut e Tadele, cosi come nel resto dell’Etiopia, la pratica del rapimento a scopo di matrimonio è una delle tradizioni più antiche e rispettate e alle donne non viene lasciata alcuna libertà di scelta, se non quella di subire un trattamento inumano, dallo stesso uomo che, da quel momento fino alla fine dei propri giorni, dovranno accettare come marito.
Hirut non ci sta, subita la violenza più grave non china il capo e imbracciato un fucile dimenticato da uno dei rapitori, nel tentativo di fuggire, spara uccidendo il suo aguzzino, firmando così la propria condanna a morte. Le sue sorti sembrano oramai scritte, arrestata dalla polizia è destinata alla pena capitale, ma la sorte le farà incontrare Meaza Ashenafi, giovane donna avvocato che ad Addis Abeba si batte per difendere i diritti dei più deboli, a capo dell’associazione “Andenet – donne avvocato”. Il suo unico obbiettivo sarà quello di dimostrare che la ragazza ha agito per legittima difesa e pur di salvarla, Meaza è disposta a correre qualsiasi rischio. Il suo impegno a difesa dei diritti delle donne in Etiopia le è valso nel 2003 l’Hunger Projects Prize, il Premio Nobel Africano e l’attenzione di Angelina Jolie, da sempre impegnata in cause come questa.
L’attrice americana, presenziando al Global Summit to End Sexual Violence di Londra, ha voluto commentare così il film, di cui lei stessa è co-produttrice: “Quando ho visto Difret per la prima volta ho pianto per i primi 20 minuti, ma poi ho sorriso per il resto del tempo, pensando che non vedevo l’ora che il mondo potesse vederlo. Questo film è in grado di provocare un cambiamento ed è straordinario il modo in cui è stato realizzato. È un’opera d’arte eccezionale e dimostra come la legge possa porre fine all’ingiustizia e aiutare le persone più vulnerabili”. Sperando che questo lungometraggio possa ottenere anche in Italia il successo che merita.
Clip in esclusiva per il Fatto.it
Il trailer di Difret