Al via le assunzioni di Poste Italiane in tutta Italia, da Trapani a Padova. E’ entrato in vigore il Piano Strategico annunciato prima delle feste, che prevede 8000 nuovi posti entro il 2020. Una manna per i disoccupati? Non esattamente.

Le posizioni attualmente aperte nella sezione eRecruiting del sito offrono solo contratti a tempo determinato. L’azienda, controllata dallo Stato e guidata da Francesco Caio, da febbraio assumerà dei postini nella regione Lombardia. Quanti, per quanto tempo e con quale forma contrattuale sono dettagli tralasciati nella pagina delle candidature.
Poste è in cerca anche di 8 “figure multilingue” da inserire nel settore commerciale. Tra le caratteristiche richieste per candidarsi, ce n’è una parecchio selettiva: avere una “ottima conoscenza scritta e parlata” di arabo, filippino o cinese. Una condizione che potrebbe suonare come una beffa alle orecchie dei disoccupati delle regioni in cui le posizioni sono aperte: Lombardia, Sicilia, Lazio, Puglia e Veneto, rispettivamente la seconda, terza, quarta, quinta e settima regione d’Italia per numero di persone in cerca di occupazione (al primo posto c’è la Campania) secondo la ricerca Istat “Occupati e disoccupati” pubblicata nel 2014.

Nelle 5 regioni il problema della disoccupazione cresce al ritmo di decine di migliaia di persone all’anno: nel 2013 in Lombardia c’erano 379mila persone in cerca di occupazione, contro le 346mila del 2012; in Sicilia 352mila nel 2013 contro le 319mila del 2012; in Lazio 310mila nel 2013, ben 39mila in più rispetto all’anno precedente; in Puglia 286mila persone, 56mila in più del 2012; infine in Veneto erano in 171mila nel 2013 a cercare un lavoro, 21mila in più rispetto al 2012.

Se non è dato sapere quanti portalettere saranno assunti in Lombardia (ilfattoquotidiano.it non ha mai ricevuto le risposte da Poste a proposito), gli 8 posti per figure multilingue sono solo un millesimo delle assunzioni previste per i prossimi 5 anni da Poste Italiane. E secondo i sindacati, per ogni nuovo assunto ci saranno quasi due lavoratori che se ne andranno con gli esodi incentivati.

Punti, anche questi, su cui Poste non ha risposto.

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