Nel quarto giorno delle “Quirinarie” online lanciate da il Fatto Quotidiano le preferenze dei lettori-elettori iniziano a delinearsi nettamente. Sono oltre 41mila le persone (al momento) che hanno espresso il nome del loro presidente della Repubblica ideale (vota qui). E con quasi 11mila preferenze (11419) rimane saldamente in testa Stefano Rodotà, giurista, 81 anni, candidato già proposto nel 2013 dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. Staccato al secondo posto, con una differenza di 6mila voti, c’è l’ex magistrato inquirente e giudice istruttore del caso Moro, Ferdinando Imposimato (5409). Dietro Imposimato rimane Gustavo Zagrebelsky, con 3207 preferenze, seguito a una manciata di voti di distanza dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi (2608), due anni fa la la sua elezione venne affossata dai 101 franchi tiratori del Pd. Subito dopo troviamo la Radicale ed ex ministro degli Esteri del governo di Enrico Letta, Emma Bonino, con 2214 voti e prima donna della lista.
Un’altra donna si piazza al sesto posto. È la giornalista di Report Milena Gabanelli che conquista 1829 preferenze. Subito dopo, con 1779 voti, troviamo Antonino Di Matteo, il pm di Palermo che indaga sulla Trattativa Stato-mafia. Alle sue spalle un altro magistrato, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, che guadagna 1394 consensi. Al nono posto ancora una toga, l’ex procuratore di Torino Gian Carlo Caselli che raggiunge quota 1252. Al decimo posto il medico di Emergency, Gino Strada (1106).
Scendendo in classifica troviamo lo scrittore Umberto Eco con 445 preferenze. Alle sue spalle un’altra donna, la prima in Italia a ricoprire la cattedra di Diritto Costituzionale, la giurista Lorenza Carlassarre che ha conquistato 392 voti. Al tredicesimo posto si piazza Fulvio Abbate con 243, a seguire l’ex segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani con 208 preferenze. Subito dopo troviamo il presidente della banca centrale Europea, Mario Draghi, votato da 201 persone. Entra in classifica con 177 preferenze Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio conquista invece 165 voti. Seguito da Carlo Petrini, gastronomo e scrittore (146). Chiude la classifica al ventesimo posto Beppe Grillo con 120 voti.