Immaginare il futuro non è mai facile, si possono azzeccare delle previsioni e sbagliarne altre. Basta guardare la trilogia di Ritorno al Futuro oggi, a trent’anni esatti dall’uscita del primo film. Se le auto e i monopattini volanti sono ancora molto lontani, Skype e i Google Glass fanno già parte delle nostre vite. Ma nella saga che ha segnato indelebilmente l’immaginario di un’intera generazione, non si intravede nemmeno l’ombra di internet, degli smartphone o dei tablet. Eppure il Motorola DynaTAC 8000X era in commercio già da un anno. Evidentemente nella società del futuro, immaginata da Robert Zemeckis nel secondo episodio – ambientato proprio nel 2015 – non c’era spazio per la comunicazione portatile.
Questo tanto per precisare che ogni “oracolata” sul futuro va presa con le pinze. Per questo quando ho letto le dichiarazioni del grande capo di Mercedes riguardo all’ultimo prototipo a guida autonoma presentato a Los Angeles, nella più importante fiera dell’elettronica di consumo del mondo, sono rimasto un po’attonito. “Nel 2030 quando i 10 milioni di abitanti delle trenta città più popolose del mondo saranno diventati 40 – ha dichiarato Dieter Zetsche – la maggiore ricchezza sarà avere uno spazio privato e tempo per utilizzarlo, anche nella mobilità”. La F015 che ha debuttato al Ces, infatti, è in grado di muoversi da sola al 100%, monitorando la realtà circostante a 360°. Così lascia liberi guidatore e passeggeri di fare quello che vogliono, da posizionare i quattro sedili come un salottino per giocare a carte, a lavorare mentre sono iper-connessi al resto del mondo.
Ecco, non so voi, ma quando penso a come sarà il futuro non mi aspetto certo di vivere inscatolato dentro quattro lamiere, anche se bellissime e iper-connesse. Preferirei poter lavorare da casa, o in un parco con un pc leggero e una connessione wi-fi; vorrei affrontare gli spostamenti solo quando necessario, meglio se con una metropolitana efficiente; mi piacerebbe avere tutti i servizi essenziali nel quartiere, una pubblica amministrazione il più possibile telematica e un supermercato a misura d’uomo che non sia per forza sulla tangenziale. E la macchina? Certamente! Ma nel mio futuro ideale la prenderei nel weekend, per fare un bel giro condito da una mangiata Doc e non sarebbe sicuramente a guida autonoma, ma a trazione posteriore e con l’Esp disinseribile.
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