Il giornalista francese Fabrizio Calvi, tra i fondatori di "Liberation", spiega che l'ordine ai fratelli Kouachi è arrivato attraverso un messaggio in codice su "Inspire", edito dall'organizzazione terroristica
Uno dei fratelli Kouachi, Cherif, nel 2011 era stato nello Yemen, finanziato dall’Imam Al Awlaki, poi ucciso da un drone americano. Tornato in Francia, tre anni dopo riceve l’ordine di colpire Charlie Hebdo. Da chi e come lo ha ricevuto?
Ecco cosa ci rivela Fabrizio Calvi, giornalista francese, autore cinematografico, scrittore, esperto di criminalità organizzata e servizi segreti, tra i fondatori di Liberation. “Al Qaeda edita una rivista di propaganda on line che si chiama Inspire. Il numero 14 di dicembre è dedicato alla crociata in Europa: ha in copertina la foto di uno che prega inginocchiato, sullo sfondo grattacieli e accanto una pentola a pressione: ‘Se tu hai la conoscenza e la sapienza devi passare all’azione’, si legge, e poi è spiegato ‘come fare bombe nella cucina di vostra madre’: all’interno c’è l’ok per i fratelli Kouachi. Precisamente è un messaggio degli jihadisti, in cui si vede un passaporto francese e sotto, la foto di un porta matite”.
Se la rivista è on line da dicembre, i servizi segreti allora erano a conoscenza di questo messaggio.
Sì, ma non hanno capito che fungeva da segnale. Erano a conoscenza dell’esistenza della minaccia lanciata ai caricaturisti francesi, americani, olandesi. Negli Stati Uniti l’hanno presa seriamente tanto da mettere sotto protezione, trasferendola in una località segreta e dandole una nuova identità, la disegnatrice satirica Molly Norris di Seattle che aveva dato vita alla campagna: “ogni giorno facciamo una caricatura di Maometto“. In Francia, nel caso di Charlie Hebdo si sono limitati ad assegnare un agente di tutela a Charbe, il direttore.
L’ideatore della campagna contro i caricaturisti è stato Al Awlaki , lo stesso che ha finanziato il terrorista Cherif Kouachi?
Sì. Al Awlaki, uno dei dirigenti di Al Qaeda più ricercati dagli americani, la mente ideologica nella penisola arabica, ha lanciato la crociata contro i caricaturisti che “oltraggiano” il Profeta. Awlaki era un personaggio molto furbo che conosceva perfettamente il sistema americano con cui ha giocato per 15 anni con grande abilità. Mentre l’Fbi voleva arrestarlo, la Cia voleva arruolarlo e non si è mai saputo se ci sia mai riuscita. Nato in America da padre yemenita, arriva nel ‘94 in Colorado dove ci sono i seguaci di ‘Adbul Rahaman il cieco’ uno dei pionieri di Al Qaeda. Dopo 5 anni va a San Diego e diventa Imam. Fra i suoi fedeli anche Nawaf Al Hazmi e Kaled Al Midhar , due terroristi sauditi di Al Qaeda che saranno a bordo dell’aereo che l’11 settembre 2001 si schianta contro il Pentagono.
Da cosa nasce questo odio contro la matita?
Per l’Islam estremista chi fa la caricatura del Profeta è un nemico che merita di essere giustiziato.
E come ci si difende contro chi è disposto ad immolarsi?
Continuando a fare il nostro dovere. Ci sono già 1000 francesi nello stato islamico e nelle regioni dello Yemen dove Al Qaeda, che si appoggia su alcune tribù arabe di una regione isolata chiamata Hadramut, è molto potente. I servizi segreti francesi hanno sventato 5 attentati, tra cui uno davvero terribile. Il sesto non ci sono riusciti.
da il Fatto Quotidiano del 12 gennaio 2015