Le coppie gay non esistono. In Italia non ci sono gay. Anzi, se qualcuno prova ad affermare il contrario è passibile di denuncia. Già, perché essere gay è anti-italiano, contraddice l’identità del nostro Paese.
Chi sperava di averle sentite tutte è costretto presto a ricredersi, leggendo queste parole che corrispondono né più né meno a quanto dichiarato dalla Sottosegretaria allo Sviluppo economico Simona Vicari, presto spalleggiata dal collega Gabriele Toccafondi, suo analogo all’Istruzione, entrambi in quota Nuovo Centrodestra (Ncd).
Entrambi sostengono, a dire il vero non senza qualche inquietante salto logico, che la campagna gay-friendly lanciata dalla nota produttrice di gioielli Tiffany & Co. contrasterebbe con “l’identità del popolo italiano“, e che sarebbe dunque loro dovere procedere, in nome dell’italianità e nell’interesse del loro Paese, con una denuncia o segnalazione all’Autorità dell’autodisciplina pubblicitaria per messaggio ingannevole.
Per Vicari, infatti, la campagna “denoterebbe un atteggiamento molto irrispettoso di un Paese e anche dell’identità e dei valori degli italiani“. Secondo Toccafondi, che rincara la dose rispetto alla sua collega, la campagna esprimerebbe “la ricerca spasmodica di trovare clamore e di amplificare l’audience, perchè diciamocelo altrimenti chi le avrebbe mai notate queste foto e il marchio in questione?”
Il casus belli? Uno spot che ritrae due uomini che si fanno una promessa di matrimonio con un gioiello Tiffany. Ma la campagna di Tiffany è ancora più ampia: le foto diffuse ritraggono infatti, tra le altre, una coppia di sposi con figli.
Per queste persone di Ncd, che sono dove sono e ricevono uno stipendio grazie anche ai contribuenti gay e lesbiche italiani, un uomo o una donna che ricevono una proposta di fidanzamento o di matrimonio dal proprio compagno o dalla propria compagna con tanto di anello potrebbero essere portati a pensare che il matrimonio sia reale, e che possa configurarsi anche una possibilità giuridica di tale unione.
Non sia mai che ciò avvenga: le coppie gay che si volessero sposare farebbero un torto all’identità espressa nel loro passaporto. Ergo, lo spot è ingannevole.
I gay italiani non solo non esistono: per gli amici di Ncd sono anche profondamente stupidi. Meno male che c’è Ncd a proteggerci tutti.
Dove andremmo a finire, altrimenti?
Nessuna reazione, per ora, dagli altri esponenti di governo. Parafrasando una nota espressione, che mi sembra azzeccata in questi giorni di riaffermazione della libertà, mi verrebbe quasi da dire che…sono tutti bravi a difendere la libertà, quando i froci sono gli altri.
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