“Le opere incompiute in Italia sono 692, con le Vele di Calatrava nella Città dello Sport a Roma arriviamo a 693“. Ad annunciare il triste record del nostro paese è il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Riccardo Nencini a margine di un convegno sul tema organizzato proprio all’interno dell’enorme struttura mai finita che avrebbe dovuto ospitare i Mondiali di nuoto del 2009 nella Capitale. Ma “Le Vele” (così chiamate anche se al momento esiste solo lo scheletro di una) entreranno a far parte nell’Anagrafe delle Opere Pubbliche Incompiute‘ – istituito dalla legge 241/2011 – solo a partire dal 2015, dopo un ritardo quindi di quattro anni. “Consultando i nostri elenchi – spiega Bernadette Veca, direttore generale della Regolazione dei contratti pubblici del ministero dei Trasporti e dei Lavori Pubblici – ci siamo accorti dell’assenza della struttura progettata dall’architetto Calatrava, importante sia per il suo impatto visivo che mediatico”. La segnalazione dell’opera, già costata 200 milioni, spetta all’Università di Tor Vergata. “Non posso rispondere per quelli prima di me, io mi sono attivato immediatamente dopo la mia nomina”, si difende il Rettore dell’Ateneo Giuseppe Novelli. “Basta con lo sport italiano della ricerca del colpevole – continua – ora alziamoci le maniche e parliamo di cosa fare”. Il censimento delle opere dovrebbe essere un primo passo verso il loro completamento: “Una volta terminata l’anagrafe – spiega Nencini – cercheremo anche di trovare le risorse per queste opere. L’auspicio, come detto dal presidente Renzi, è quello di liberare dal patto di stabilità un miliardo e mezzo di euro per terminare questi cantieri” di Annalisa Ausilio
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