Gelosia: stato emotivo di dubbio e di tormentosa ansia di chi, con o senza giustificato motivo, teme (o constata) che la persona amata gli sia insidiata da un rivale: sentire gelosia, soffrire di gelosia; essere roso, tormentato dalla gelosia; fare una scena di gelosia. È distinta dall’invidia in quanto quest’ultima è il sentimento di chi desidera cosa posseduta da un altro, senza che in questa rivalità sia coinvolta una terza persona (tratto dal vocabolario online della Treccani).
Questo sentimento, spesso presente nell’arte e nella letteratura, ma molto più spesso nelle recenti cronache giornalistiche, è oggi stato ampiamente studiato dal punto di vista scientifico per verificare attraverso quali modalità e reazioni si presenta nelle donne e negli uomini. La ricerca recentemente pubblicata su Archives of sexual behavior è la più ampia su questo argomento, avendo preso in considerazione 63.894 persone eterosessuali, omosessuali e bisessuali in America.
Gli autori partono dai due tipi di tradimento che evocano maggiori reazioni sia negli uomini che nelle donne: l’infedeltà emotiva e l’infedeltà sessuale, cercando di capire se esiste una differenza tra i generi rispetto a una eventuale diversa risposta e soprattutto anche per verificare se altri fattori, quali la presenza o meno dei figli, la durata e il tipo di relazione, l’età e lo status economico della persona influiscano o meno sul tipo di reazione all’infedeltà.
I risultati di questo lavoro ci confermano in parte quello che già sapevamo sull’infedeltà e la sua declinazione tra uomini e donne eterosessuali: il 54 % degli uomini si è dichiarato più colpito dalle infedeltà fisiche rispetto al 35% delle donne; per l’infedeltà sentimentale o emotiva sono invece le donne ad essere più reattive, il 65% contro il 46% degli uomini. Da evidenziare come tra le persone omosessuali e bisessuali le percentuali siano sovrapposte tra uomini e donne, come se in questo caso l’infedeltà sia infedeltà e basta, non fa nessuna differenza andare a letto o avere rapporti platonici.
Nessuna influenza sembrano avere i vari fattori indagati sulla reazione alle diverse tipologie di tradimento nei due sessi, mentre i dati indicano una maggiore reazione degli uomini eterosessuali alla infedeltà sessuale nel range di età che va tra i 18 e i 25 anni rispetto alle altre fasce di età. Mi chiedo: è ancora cosi forte la valenza culturale della virilità e del temuto confronto con gli altri uomini per il genere maschile eterosessuale nelle giovani generazioni e in una società come quella americana? O sono altre le spiegazioni che potremmo proporre su questo?