L’ibrido? “In passato siamo stati prudenti, ma ora è il momento giusto”. Lo ha detto l’amministratore delegato di FCA, Sergio Marchionne, al Salone di Detroit, secondo quanto riporta Quattroruote. “Prudenti” è un eufemismo, se si pensa a certe recenti dichiarazioni dello stesso Marchionne contro le auto elettriche: nell’ultimo piano industriale, presentato la scorsa primavera, era scritto che “la strategia di FCA è di introdurre l’elettrificazione per soddisfare le normative e dove si prevede la domanda dei clienti”, perché l’elettrificazione è “sovraesposta sui mezzi d’informazione”. E oggi le stringenti norme antinquinamento europee ed americane non lasciano scampo.
Nel piano industriale 2014-2018 era prevista una sola ibrida plug-in costruita sulla base della monovolume Chrysler Town&Country. Ma ora al modello americano, a sorpresa, potrebbero aggiungersi due italiane: secondo Il Sole 24 Ore, il numero uno di Alfa e Maserati Harald Wester ha annunciato che le due Suv Maserati (Levante, attesa per quest’anno, la concept nella foto in basso) e Alfa Romeo (in arrivo a fine 2016) avranno una versione ibrida plug-in, cioè ricaricabile anche direttamente dalla presa di corrente e capace di percorrere alcuni chilometri in modalità elettrica.
Rispetto ai concorrenti, però, FCA ha trascurato lo sviluppo della tecnologia ibrida. Per questo, Marchionne ha detto che l’azienda sta discutendo con altri costruttori per condividere i costi di sviluppo di nuovi veicoli e tecnologie, in particolare per il contenimento delle emissioni di CO2. I giornali hanno subito ipotizzato accordi con Volkswagen e PSA Peugeot-Citroën, poi smentiti dalle interessate. L’ipotetico accordo con la regina delle ibride, Toyota, è invece stato negato dallo stesso Marchionne.
Al Salone di Detroit, Marchionne ha aggiunto che nel 2015 prevede vendite globali FCA per almeno 5 milioni di veicoli (contro i 4,7 milioni del 2014), mentre nel 2016, in Europa, dovrebbero arrestarsi le perdite operative del Gruppo, che nel 2013 valevano 520 milioni di euro.