“I vitalizi? I giornalisti continuano a parlare di queste minchiate e pirlate e non affrontano gli altri problemi del Paese”. E’ il j’accuse lanciato contro la stampa dall’ex leader di Democrazia Proletaria, Mario Capanna, ai microfoni de “La Zanzara”, su Radio24. Il politico, assieme ad altri 53 ex consiglieri regionali della Lombardia, ha fatto ricorso al Tar contro il taglio del 10% del vitalizio. “Chi contesta la mia scelta” – spiega Capanna – “dice ‘sciocchezzine’. Io la casta la combatto dal 17 novembre 1967. Prendo 5mila euro netti al mese, ma il problema non sono i 100 o 200 euro che mi verranno decurtati. Se però malauguratamente il Tar non ci desse ragione, si aprirebbe un precedente micidiale che riguarderebbe milioni di pensionati e di lavoratori. Così diventerebbe lecito intaccare i diritti acquisiti. Ma io sono certo che il Tar ci darà ragione”. E ribadisce: “Togliere il 10% ai vitalizi è un’operazione incostituzionale. Il vitalizio non è un privilegio, ma un diritto costituzionalmente garantito, e io non mi sento assolutamente un privilegiato. Quei due vitalizi me li sono meritati, anzi ho anche rinunciato a un terzo vitalizio, quello da parlamentare europeo”. E aggiunge: “Sto constatando il livello a cui è ridotto il giornalismo. Fa audience, titilla la pancia delle persone dire che siamo privilegiati. Usa la questione dei vitalizi come la focaccia di Cerbero di cui parlava Virgilio da dare in pasto alla gente per farla addormentare”. E al conduttore Giuseppe Cruciani che contesta le sue argomentazioni, chiede polemicamente: “Ho fatto il parlamentare, il consigliere regionale. Adesso secondo lei dovrei fare il barbone sotto un ponte?” di Gisella Ruccia