Una seduta da dimenticare, quella di ieri alla Camera sulla riforma del Senato, per la forzista Mariastella Gelmini. Si discute un emendamento sulla scuola, materia di competenza delle Regioni che con la riforma tornerebbe allo Stato centrale. In un crescendo di toni e accuse, la Lega attacca Forza Italia sostenendo che proprio la riforma del Senato segnerebbe la resa di Berlusconi a Renzi, tradendo le promesse fatte negli anni. “Se ci date dei traditori“, risponde la Gelmini nel suo intervento, “devo dare ragione al M5S: se non ci sono le condizioni l’alleanza con la Lega non la dobbiamo fare per forza”. A lei ribatte il leghista triestino Massimiliano Fedriga: “Le minacce se le può tenere, siamo noi che non ci alleiamo con chi tradisce gli elettori”. Tocca poi al collega di partito della stessa Gelmini, Daniele Capezzone, che le indirizza “un paio di consigli non richiesti”: “Non chiamarle “le nostre” riforme, perché non lo sono. E rischiano di impedire al nostro partito di avere la maggioranza al Senato anche se vincessimo alla Camera”. E conclude: “Dopo mesi di donazioni di sangue a Renzi, ora Forza Italia dona sangue a Salvini. Siamo ormai a una ‘quota Martinazzoli’ che renderà il centrodestra poco utile di Manolo Lanaro
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