Ho deciso di tradurre l’articolo di Kevin Kelly “Humans are the sex organs of technology” dal sito The Technium dove è stato pubblicato nel febbraio del 2007 per due motivi.
1. Credo che l’impatto della rivoluzione digitale sulle nostre vite sia molto lontano dall’essere anche solo lontanamente compreso. Temo anzi che si stia facendo davvero poco per avviare quel dibattito culturale, sociale e filosofico essenziale per cominciare a comprendere come e quanto i cambiamenti radicali imposti dalla nuova era incideranno sulle nostre vite e sulle future generazioni rendendole semplicemente “altro” da ciò che abbiamo conosciuto finora. E’ vero che tra generazioni c’è sempre stato e ci deve essere un gap culturale anche drastico, ma pare che quello cui stiamo assistendo in questi ultimi 20-30 anni non abbia niente a che vedere con i precedenti passaggi generazionali.
2. Nonostante l’articolo sia classificabile come “vecchio” – ha 8 anni e nell’era digitale otto anni sono un tempo quasi infinito – lo reputo un formidabile punto di partenza per una personale riflessione sul cambiamento in atto.
Mi piacerebbe infine leggere i vostri commenti.
PS. Nell’articolo ho lasciato quasi sempre inalterato il termine “agenda” che in inglese significa letteralmente “ordine del giorno”.
Humans are the sex organs of technology
Sostengo che la tecnologia ha una suo ordine del giorno. Quali sono le prove a favore del fatto che la tecnologia, o il technium come la chiamo io, sia autonoma? Senza autonomia, si potrebbe obiettare, come può qualcosa avere una sua agenda? La mia risposta si compone di tre parti.
Primo: credo che un sistema possa avere un’agenda anche quando dipende da un altro sistema per restare in vita. Prendiamo la mente e la cultura umane. Ovviamente gli esseri umani sono animali, solo una delle tante creature dell’evoluzione. In quanto mammiferi, dobbiamo obbedire alle regole della biologia. Siamo una parte del percorso dei tessuti viventi: la nostra carne deve respirare, metabolizzare, riprodursi, secernere i rifiuti e a un certo punto morire. L’agenda del nostro corpo corrisponde all’agenda di qualunque altro corpo animale.
Ma noi affermiamo anche di essere diversi dagli animali, e la traccia che stiamo lasciando sulla Terra sembrano esserne la prova. Costruiamo strutture su larga scala (le città) come nessun’altra specie. I grattacieli delle termiti e le barriere coralline sono sovrastate dalle skyline di New York in grandezza. Abbiamo trasformato il territorio ed eliminato altre specie a una velocità che va ben oltre qualsiasi altra specie vivente. Pasticciamo con il clima a un livello ineguagliabile rispetto ad altre specie. E, naturalmente, abbiamo creato molti oggetti ed “organismi” nuovi – come nessun’altra creatura ha fatto. E’ chiaro che gli esseri umani hanno un ordine del giorno che il resto del mondo biologico non ha.
Nonostante ciò, la mente umana e la cultura morirebbero se tutta la vita animale (compresi gli animali umani) dovessero morire. Le menti umane dipendono dal sistema della vita animale. Quindi, seguendo la nostra logica, le menti umane non potrebbero avere una loro agenda. Ma ce l’hanno. Perché? Perché l’autonomia della cultura umana opera in un contesto diverso da quello della vita animale, anche se dipende da esso. Allo stesso modo, il technium opera a un livello diverso rispetto alla vita umana animale, anche se dipende da essa.
Secondo: la tecnologia è ancora giovane. Il concetto stesso di “tecnologia” è stato inventato solo nel 1829 e la maggior parte di ciò che chiamiamo tecnologia ha fatto la sua apparizione sulla terra in questo secolo. Consideriamo un bambino di due anni vivo e “autonomo” anche se dipende dai suoi genitori per restare in vita. Sappiamo che i nostri figli prima o poi ci lasceranno per diventare a loro volta genitori autonomi, ma finché sono nostri figli hanno bisogno di noi, anche se hanno una loro agenda. La tecnologia è nostra figlia. Come esseri umani, siamo i genitori di tutte le tecnologie, nutrendole, sperando che un giorno siano autonome.
Terzo: prima o poi la tecnologia sarà molto più autonoma di quanto non lo sia oggi. Al momento non solo siamo i genitori del technium, ma siamo anche gli organi genitali della tecnologia. Dal punto di vista della tecnologia, noi siamo le misteriose ghiandole semoventi che la fanno riprodurre. La tecnologia può essere in grado di funzionare da sola, ma ha bisogno di noi per riprodursi. Questo però già sta cambiando. La maggior parte dei chip dei computer vengono prodotti in parte da altri chip. La maggior parte dei meccanismi robotici viene prodotta in parte da altri meccanismi robotici. Man mano che sviluppiamo chip e robot migliori, non abbiamo motivo di non credere che a un certo punto i computer creeranno interamente altri computer e che sistemi robotici produrranno altri sistemi. Il passo successivo sembra inevitabile: la tecnologia si riprodurrà da sola.
Ammetto che al momento non esiste tecnologia in grado di riprodurre se stessa, e che non esiste alcuna tecnologia che si sostenga da sola. Abbiamo piuttosto un technium in fasce che, come un neonato, ha i suoi bisogni. Anche un bambino molto piccolo insegnerà rapidamente ai propri genitori a rispondere alle sue richieste e ai suoi bisogni. Utilizzando i suoi deboli poteri per ottenere risorse (cibo, attenzione, autorizzazioni) che lo fanno crescere. Se ci allontaniamo un po’ e guardiamo da lontano possiamo vedere che la tecnologia tende a creare un ambiente che favorisce la crescita di altra tecnologia. E’ difficile che la tecnologia impedisca l’avvento di altra tecnologia. Il technium è programmato per continuare ad espandersi. La tecnologia ha addestrato noi, i suoi genitori e le sue gonadi. La tecnologia rende gli esseri umani più ricchi, con più prodotti da consumare, il che porta ad altra tecnologia. Più tecnologia produciamo, più ne dobbiamo produrre per andare avanti. Questo circolo vizioso positivo corrisponde esattamente alla strategia di auto-preservazione che svilupperebbe un sistema con una propria agenda.
La tecnologia adesso non si può riprodurre senza il nostro aiuto, ma si sta espandendo, sta diventando più complessa, e più intelligente. Cosa ancora più importante, il technium si sta evolvendo ogni giorno più rapidamente. E’ vero che dipende da noi, ma noi dipendiamo sempre più da lui. Come ogni bambino, ha le sue richieste. Ma al momento, l’umanità intera sta ancora negando di avere un figlio.
di Kevin Kelly, 16 febbraio 2007