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Enasarco, commissione parlamentare: “Governo valuti il commissariamento”

L'organo di controllo sugli enti previdenziali si è mosso dopo che il Movimento 5 Stelle ha chiesto di azzerare i vertici della cassa degli agenti di commercio in conseguenza dei “gravissimi errori” nella gestione degli investimenti che dovranno garantire le pensioni agli iscritti

La commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali invita il governo a valutare il commissariamento di Enasarco, la cassa degli agenti di commercio. E’ questo il senso della comunicazione inviata dal presidente della commissione Lello Di Gioia su decisione dell’ufficio di presidenza ai ministeri del Lavoro e dell’Economia, che hanno compiti di vigilanza. L’iniziativa è arrivata dopo la richiesta avanzata dal Movimento 5 Stelle di azzerare i vertici dell’ente, in conseguenza dei “gravissimi errori” nella gestione degli investimenti che in futuro dovranno garantire le pensioni degli iscritti.

“Nella lettera inviata – spiega Di Gioia – si evidenziano i punti di sofferenza per ciò che riguarda Enasarco e si consiglia ai ministeri vigilanti di verificare le condizioni per procedere a un commissariamento”. Non è una richiesta di commissariamento vera e propria, che secondo di Gioia non è nelle prerogative della commissione, ma poco ci manca. O almeno così interpretano l’iniziativa i Cinque Stelle: “La nostra pressione politica ha sortito i suoi effetti – scrivono in una nota – e la commissione bicamerale di controllo sugli enti gestori ha accolto con favore la richiesta di commissariamento di Enasarco. Il nostro input è stato dunque raccolto e ora la palla passa ai ministeri del Lavoro e dell’Economia che ci auguriamo agiscano una volta tanto in modo armonizzato ed efficace”.

I parlamentari pentastellati tornano poi sulle accuse di mala gestione riportate anche nella relazione presentata in commissione per sostenere la loro richiesta di commissariamento: “È inaccettabile la cosmesi di bilancio messa in atto dai vertici della fondazione Enasarco per coprire i buchi di una dissennata gestione finanziaria. Le scommesse andate male su prodotti derivati e su veicoli societari collocati in paradisi fiscali non possono essere coperte con artifici contabili e con una gestione dissennata del patrimonio immobiliare della cassa, che va a scapito di iscritti e inquilini”.
 Denunce peraltro mosse in passato anche dall’ex vicepresidente della cassa Andrea Pozzi, che in un audio pubblicato da ilfattoquotidiano.it era arrivato a parlare addirittura di tangenti dietro la scelta da parte di Enasarco dei gestori degli investimenti.

Riguardo alla comunicazione inviata ai ministeri del Lavoro e dell’Economia, da Enasarco fanno sapere di “avere fornito al presidente della commissione e ai singoli commissari tutti i chiarimenti richiesti, nel corso delle audizioni e con una serie di memorie scritte. Non si ritiene pertanto che sussistano gli elementi per un commissariamento. E non risulta che su questa iniziativa ci sia stato un voto della commissione”.

Twitter: @gigi_gno