“Che motivo avevamo di fare questa strage?”. Sarebbero queste le parole che Bernardo Provenzano avrebbe pronunciato durante un dialogo con Stefano Lo Verso, ex affiliato alla cosca di Ficarazzi. Lo riferisce quest’ultimo, ora collaboratore di giustizia, durante la sua deposizione al processo Borsellino Quater sulla strage di Via D’Amelio, davanti alla corte d’Assise di Caltanissetta. Lo Verso si occupò dell’ultimo periodo di latitanza del boss Provenzano, sul quale dichiara: “Mi disse: ‘Le stragi sono state una rovina, ma non mi potevo mettere contro il mio compaesano (Totò Riina, corleonese come Provenzano, ndr)’. Non so a quale stragi si riferisse, ma aggiunse: ‘Eravamo in cinque a sapere la verità, ma ora siamo rimasti io, Totuccio (Riina) e Andreotti, perché Lima è stato ucciso e Ciancimino probabilmente pure. I giudici sono stati uccisi perché hanno toccato la radice e Falcone era stato avvertito nell’89‘”. Un passaggio importante della deposizione del pentito riguarda l’ex senatore di FI-Pdl Marcello Dell’Utri: “Lui si avvicinò ai miei uomini e divenne il referente, prese il posto di Salvo Lima. Nel 1994 Forza Italia l’ho fatta votare io“. Lo Verso riferisce un’altra conversazione con Provenzano, che lo assicura sulle protezioni delle istituzioni: “Mi disse: ‘Stai tranquillo, non mi cerca nessuno. Sono protetto da alti funzionari, da politici e in passato sono stato protetto anche da un potente dell’Arma“. Dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, risulta che Provenzano fece il nome dell’ex presidente della Regione Siciliana Totò Cuffaro: “Disse: ‘Non non ti preoccupare, anche se hanno arrestato l’ingegnere Michele Aiello c’è Totò Cuffaro che deve garantire'” di Gianfo Franchi
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione