Eleganza come sinonimo di individualità: questo è stato il requisito fondamentale utilizzato da GQ Italia per stilare la classifica dei 30 uomini più eleganti d’Italia. Dal fascino della barba bianca di Luca Ronconi, alle t-shirts di Cesare Cremonini, alla leggerezza con cui si è “sentito sempre libero di esternare le peggio cose” Costantino della Gherardesca, allo “slow chic” di Andrea Pirlo. Tra i vari nomi spicca Stefano Rodotà, presente nella lista per il suo essere sempre impeccabile anche nelle rare volte in cui è vagamente casual.
“Per noi – scrive il direttore Carlo Antonelli – questa idea ha a che vedere con una forte individualità, con un certo modo di stare al mondo: libero, forte, autonomo, e talvolta con una strana gentilezza rocciosa, ispida, che incute rispetto immediato. Persone, singolarità che si stagliano tra la folla senza volto, portatrici di uno sguardo dritto di fronte al mondo”. Uomini di sport come Claudio Marchisio, di musica come Franco Battiato, uomini facenti parte di antiche casate come Gilberto Arrivabene Velenti Gonzaga; ancora il banchiere Fabio Gallia scelto per il suo stile impeccabile ma non “ingessato” o Mauro Porcini scelto per essere il guru del design globale, noto collezionista di scarpe e giacche. Una scelta, quella di GQ, che si avvicina più ad un “Gentlemenclub” che va ben oltre l’estetica o al semplice essere “ben vestiti” e mira all’essere dei soggetti selezionati.