Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione “Terra dei Fuochi” era 13° nella graduatoria delle ‘regionarie’ con 104 preferenze, praticamente certo di un posto in lista da candidato consigliere. Ma lo staff di Grillo con una mail lo accusa di aver bollato come una "truffa" le votazioni. "Non ci sono prove"
L’ennesima grana nel M5S esplode in Campania, dove un attivista famoso, Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione “Terra dei Fuochi” e organizzatore di cortei che hanno portato in piazza decine di migliaia di persone contro l’inquinamento sul territorio tra Napoli e Caserta, è stato “sospeso con effetto immediato” dallo staff di Beppe Grillo. Ferrillo era 13° nella graduatoria delle ‘regionarie’ con 104 preferenze, praticamente certo di un posto in lista da candidato consigliere e con la segreta speranza di provare a scalare la classifica del prossimo ‘step’, il voto elettronico per il candidato a Governatore.
La e-mail spedita dai collaboratori di Grillo per mostrargli il cartellino rosso riferisce “alcune segnalazioni pervenute in questi giorni. Se un candidato manifesta pubblicamente come lei ha fatto di ritenere una ‘truffa’ la procedura di candidatura delle votazioni in cui si candida (e quelle utilizzate in precedenti votazioni) disconosce sostanzialmente la validità delle procedura e ne turba il regolare svolgimento. Per questo viene sospeso con effetto immediato dal M5S: se pensa che questa decisione sia basata su informazioni non corrette può inviare le sue controdeduzioni entro 10 giorni a questa mail”.
Ma di che si tratta? E’ proprio Ferrillo a provare a ricostruire una ipotesi: l’anno scorso partecipò alle selezioni per le Europee e si lamentò della mancata diffusione dei dati delle preferenze ottenute dagli esclusi. A ilfattoquotidiano.it, spiega: “Mi candidai alle primarie on line per le Europee e non superai nemmeno la prima fase. Ma nessuno degli esclusi ebbe la possibilità di sapere quanti voti aveva ottenuto. Le mie critiche, relative a una trasparenza a mio avviso insufficiente, non riguardavano le procedure, ma il modo in cui venivano messe in pratica. La e-mail è generica e senza prove: in che occasione avrei detto che la procedura è una ‘truffa’? Quali sono le specifiche circostanze? Che valore giuridico ha una mail? Scritta in questo modo, poi? Chi sono le persone fisiche dello ‘staff di Beppe Grillo’ alle quali devo argomentare le mie ragioni?”.
Alla sospensione, Ferrillo ha reagito tramite una e-mail allo staff e un comunicato: “Ho la possibilità di dimostrare che ho rispettato le procedure per candidarmi e pertanto non capisco cosa mi si addebita rispetto alle stesse. Produrrò una replica per chiedere a Grillo e allo staff del M5S la revoca immediata della mia sospensione. Ho la coscienza pulita, da anni mi batto per il territorio, per la legalità e la fine dei roghi tossici nella cosiddetta ‘terra dei fuochi’”. “Se avessi fatto dichiarazioni lesive di queste votazioni – sostiene Ferrillo – avrebbero dovuto impedire la mia candidatura. Invece, non solo risulto iscritto regolarmente al portale, ma ho ricevuto una e-mail di conferma e mi è stata notificata la regolare partecipazione. Sono disposto ad andare fino in fondo”.
Ovviamente la questione precipita nei rapporti tra i militanti grillini e i parlamentari di riferimento del territorio. Se ne è discusso venerdì sera ad una riunione ad Acerra, a ‘sospensione’ ancora fresca. Tra i presenti, il senatore Sergio Puglia, il deputato Salvatore Micillo, la candidata alle ‘regionarie’ Valeria Ciarambino, in testa alle ‘regionarie’ con oltre 500 preferenze, originaria di Pomigliano d’Arco (come il vice presidente della Camera Luigi Di Maio).
Ferrillo ha consegnato a Puglia e Micillo la documentazione del suo caso, ha chiesto di portarla all’attenzione dello staff di Grillo, sollecita “la revoca immediata della sospensione”. Intanto le ‘regionarie’ vanno avanti. “Andrebbero sospese immediatamente – sostiene Ferrillo – perché la mia esclusione e lo scorrimento in lista di chi è dietro di me sta alterando la regolarità della consultazione. Ma forse do fastidio a qualcuno. I miei rapporti coi vertici del M5S? Sono sei mesi che Di Maio non mi risponde al telefono…”.