Lo spazio nella sede principale del Comune è stato pensato come luogo per famiglie e bambini ed è stato arredato con pedane di legno chiaro, piante e luci al led. Per il progetto l'amministrazione ha stanziato 100mila euro, ma dopo solo due anni dall'inaugurazione si è trovata costretta ad avviare una massiccia derattizzazione che costerà 80mila euro
Pensato per bambini e famiglie, è diventato una dimora per topi. Di certo non era questo l’obiettivo finale dell’amministrazione di Bologna quando, nel 2012, decise di rifare il look al cortile di Palazzo d’Accursio, sede principale del Comune, arredandolo con pedane di legno chiaro, piante e luci al led. Un progetto non proprio economico, costato in tutto 300mila euro e a cui il Comune ha sempre dimostrato di tenere molto, tanto da contribuire con 100 mila euro provenienti direttamente dalle casse pubbliche. L’area, chiamata “Piccoli Pass”, doveva essere il fiore all’occhiello della nuova amministrazione, sigillo alla pedonalizzazione, dopo l’abolizione della sosta per auto e moto che lì per anni avevano trovato parcheggio. In realtà, oggi, a due anni di distanza dall’inaugurazione, mentre sopra il parquet s’incontrano soprattutto gruppi di adolescenti, sotto abita una vera e propria colonia di roditori, che ha costretto a ricorrere a una massiccia derattizzazione.
Lo ha confermato l’assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, al consigliere comunale della Lega Nord, Lucia Borgonzoni, che sull’argomento aveva presentato un’interrogazione alla giunta. Da tempo, infatti, si erano moltiplicate le segnalazioni di ospiti indesiderati, nascosti al buio sotto i gradini di legno. Il Comune ha assicurato di aver già dato il via a un’opera di derattizzazione da 80mila euro, che riguarda alcune zone della città, compreso il cortile di Palazzo d’Accursio. Nella risposta, riportata dall’agenzia Dire, l’assessore ha spiegato come “in tutta la struttura sotterranea e il giardino sono state posizionate 23 postazioni, di cui sei nell’area interessata”.
Ad attirare i roditori sono soprattutto i resti di cibo, lasciati da chi usa il cortile come spazio per uno spuntino o per la pausa pranzo. Briciole e involucri spesso cadono sotto le pedane. Ma la pulizia completa, per la forma della struttura, è difficile, se non impossibile. Insomma, una figuraccia per la città, considerando che il cortile si trova nel cuore di Bologna, e che Palazzo d’Accursio è una tappa quasi obbligata per i turisti che arrivano nel capoluogo emiliano. Ma anche una grana per gli assessori, i consiglieri e per i tanti dipendenti che ogni giorno devono andare in ufficio.
E pensare che solo due anni fa, nei comunicati stampa e in tutte le presentazioni ufficiali, il cortile veniva descritto come “una nuova piazza nel cuore di Bologna, dedicata ai bambini e ai loro genitori”, come una “sala di conversazione di lettura all’aperto”, come “spazio per il gioco o come arena per spettacoli”. Una costruzione con pedane di “legno di larice”, sistemate su più livelli, 15 nuove piante e illuminazioni a led. Per un costo di 300 mila euro, sostenuti per due terzi dalla Fondazione Rusconi, e per il resto, 100 mila euro, dal Comune di Bologna. Evidentemente, però, nella progettazione qualcosa è andato storto, e non si è pensato a uno dei problemi più banali per chiunque abbia una cantina o delle strutture con cunicoli: la proliferazione dei topi. Qualcuno, a dire la verità, già all’epoca dei lavori aveva sollevato dei dubbi sull’utilità del progetto. Soprattutto i consiglieri del Movimento 5 stelle, che avevano ribattezzato il cortile “piazza Ikea”. Ma nemmeno loro avevano immaginato questo destino.