La forte crisi economica si materializza nei tribunali. Rispetto al 2011, infatti, l’anno passato ha visto una variazione percentuale del 30 per cento in più rispetto ai fallimenti dichiarati, del 21 per cento per quanto riguarda i ricorsi per decreto ingiuntivo e il 46% degli sfratti per morosità (fonte IlSole24Ore). I dati della sezione fallimentare del tribunale di Roma segnalano, nel 2014, 3285 ricorsi per la dichiarazione di fallimento e 1091 fallimenti dichiarati. Ma c’è anche un’altra faccia della crisi: le spese del contenzioso salgono e si fa sempre più difficoltà a sostenere economicamente il giudizio. Calano le iscrizioni a ruolo: “Dovremmo essere all’incirca di un 20-25 per cento al di sotto rispetto agli anni precedenti”, afferma Mauro Vaglio, presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma. E se per le cause di sfratto per morosità, “in genere si tende a procedere”, fanno sapere gli avvocati interpellati fuori dai tribunali, ci sono situazioni in cui, se il credito non è molto alto, si preferisce non sostenere spese (soprattutto per il contributo unificato, che negli ultimi anni è salito) e “rinunciare e procedere” di Chiara Carbone
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