Parte la piattaforma interna attraverso la quale i dipendenti comunali possono segnalare possibili malversazioni in modalità criptata e protetta. Lo strumento raccomandato dalle organizzazioni internazionali, ma rifiutato da Expo
Un nuovo strumento contro la corruzione. Il comune di Milano ha attivato la piattaforma informatica per il whistleblowing: i dipendenti di palazzo Marino avranno d’ora in poi la possibilità di segnalare online, con garanzia di anonimato, un’irregolarità o un illecito commessi da un collega ai danni dell’interesse pubblico. “Soffiare nel fischietto”, questo significa letteralmente whistleblowing, una pratica diffusa nei Paesi anglosassoni e scandinavi. Ma non in Italia, nonostante l’adozione di tale sistema venga suggerito da tempo da Onu, Consiglio d’Europa e Ocse.
Il comune di Milano è uno dei primi in Italia, se non il primo, a inaugurare la piattaforma per le segnalazioni dei dipendenti, che potranno accedervi attraverso l’intranet, ovvero la rete interna a Palazzo Marino. L’autore della “soffiata” avrà garantita la riservatezza, grazie a un sistema di accesso criptato, e sarà protetto anche dalla normativa nazionale, che prevede che non possa essere sanzionato o licenziato il dipendente pubblico che denuncia condotte illecite, purché non sia responsabile di calunnia o diffamazione. “La segnalazione, effettuata in buona fede, deve essere circostanziata, pena la decadenza della segnalazione stessa – spiega il comune in una nota – e deve riguardare comportamenti che possano arrecare un pregiudizio patrimoniale e un danno di immagine all’ente che eroga servizi alla città e ai cittadini”.
Lo scopo è quello di dotarsi di un mezzo in più per prevenire reati come corruzione, concussione, peculato, turbative d’asta, ma anche irregolarità nei procedimenti e negligenze. I lavoratori che non hanno una postazione informatica, potranno utilizzarne una condivisa che è stata dedicata all’accesso alla rete intranet. Una volta inserita nella piattaforma, la segnalazione verrà indirizzata all’Organismo di garanzia, una sorta di commissione che ha il potere di decidere se avviare o meno l’attività istruttoria. Fanno parte dell’organismo il presidente di Transparency International Italia, Virginio Carnevali, il presidente dell’associazione Avviso pubblico, Roberto Montà, oltre che il vice segretario generale vicario del comune Mariangela Zaccaria. Tutti e tre rimarranno in carica per tre anni, senza possibilità di essere nominati dal sindaco per una seconda volta.
L’iniziativa, che tra i promotori ha avuto David Gentili, consigliere comunale del Pd e presidente della commissione Antimafia, aveva innescato qualche polemica quando era stata annunciata nei mesi scorsi: se da un lato infatti il comune promuoveva lo strumento del whistleblowing, dall’altro la società Expo decideva di non dotarsene, nonostante i primi scandali sulla cupola degli appalti dell’esposizione fossero già saltati fuori. Oltre ad avere attivato la piattaforma informatica, Palazzo Marino ha avviato un programma di formazione rivolto a 5mila dipendenti, per diffondere tra di loro i temi della trasparenza e dell’anticorruzione.
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