Servizio di Nello Trocchia per “La gabbia” (La7) sul fallimento della società della famiglia Renzi, Chil Post. Nel 2009 i familiari del premier contrassero un mutuo, che è stato pagato con i soldi pubblici: Laura Bovoli, madre di Renzi, insieme alle figlie chiedono e ottengono garanzie sul prestito alla Fidi Toscana, la finanziaria regionale che aiuta le piccole e medie imprese. Le donne successivamente cedono le quote a Tiziano Renzi e nel giro di 15 mesi la società cambia nome, sede, proprietà prima di fallire. Queste variazioni societarie, però, non vengono comunicate alla Fidi: alla fine il mutuo insoluto, che ammonta a 496.717 euro, viene pagato coi soldi pubblici (di cui 236.803 euro dati dal Fondo Centrale di Garanzia del ministero dello Sviluppo Economico, 26.311 euro a carico di Fidi Toscana). Nello Trocchia a riguardo intervista il giornalista de Il Fatto Quotidiano, Davide Vecchi, e il consigliere della Regione Toscana Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia). L’inviato poi va chiedere spiegazioni ai protagonisti della vicenda. Ma alla fine arrivano i carabinieri

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