Secondo la Guardia di Finanza alcuni dipendenti degli obitori degli ospedali della città e di Courgné consigliavano alle famiglie le aziende funebri da contattare per avere un servizio migliore e avvertivano le stesse aziende sulle salme che arrivavano nelle strutture, in modo da avvicinare per primi i parenti
Mazzette per accaparrarsi i servizi funebri. La Guardia di Finanza di Torino sta eseguendo 14 misure cautelari, tra le quali due arresti domiciliari, per il reato di corruzione. Nell’indagine sulla truffa del “caro estinto” – coordinate dal procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando – sono coinvolti alcuni dipendenti degli obitori degli ospedali di Ivrea e Courgné e alcune aziende funebri del Canavese.
Secondo quanto accertato, i dipendenti indagati – in cambio di denaro – “consigliavano” (violando il regolamento) ai familiari delle persone decedute nei due ospedali, le imprese da contattare per ottenere un buon servizio funebre per il caro estinto. Oppure avvertivano alcune aziende del settore sui decessi avvenuti all’interno della struttura sanitaria per consentire un “pronto intervento” con lo scopo di avvicinare per primi i parenti del defunto.
In alcuni casi, inoltre, la vestizione delle salme da parte dei sanitari veniva eseguita con maggiore cura in cambio di denaro elargito dall’impresa incaricata del servizio funebre. Un giro di soldi, ricostruito dagli investigatori attraverso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e riprese video, che coinvolge quattro dipendenti delle strutture ospedaliere di Ivrea e Cuorgnè e operatori di servizi funebri dell’alto Canavese.