La novità, oggi, è Sergio Cofferati, l’ex leader della Cgil. Secondo Il Giornale (Antonio Signorini), il nome dell’europarlamentare, che in queste ore ha lasciato polemicamente il Pd denunciando irregolarità alle primarie ligure, potrebbe unire l’ala sinistra del Parlamento nella corsa all’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Di più: “Potrebbero votarlo civatiani e Sel per piazzare la bandierina del nuovo partito e rievocare la precedente elezione del capo dello Stato, mettendo in difficoltà il premier”. Attenzione, però.
L’ex presidente del Consiglio, Giuliano Amato, che ieri impazzava come il super favorito su tutti i borsini dei quotidiani, è sempre in pole position per la successione di Giorgio Napolitano. “A Gianni Letta – scrive Tommaso Labate sul Corriere della Sera – è stato affidato il compito di dialogare con il candidato che sta in cima ai desiderata berlusconiani che era e rimane Giuliano Amato”. Oltretutto nel faccia a faccia fra Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, che si dovrebbe tenere nei prossimi giorni, si ripartirà proprio da Giuliano Amato e dal giudice della Consulta Sergio Mattarella (quest’ultimo nella giornata di ieri scomparso dal toto-quirinale).
Due profili, Amato e Mattarella – rivela Repubblica (Goffredo De Marchis) – “sui quali al di là della battaglia per Prodi, Pd e Fi potrebbero intercettare i voti di Sel”. Buone possibilità anche per Anna Finocchiaro “gradita ai leghisti e a Forza Italia”, per il fondatore del Pd Walter Veltroni, e per Pier Luigi Bersani “con la prospettiva di sancire la pace nel Partito democratico”. Sparito invece dai radar quirinalizi il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, che ancora ieri La Stampa considerava in pista perché “molto ben visto dal presidente del Consiglio come capo dello Stato”.
Quotazioni del Messaggero. Giuliano Amato “è ancora in testa ai borsini”, ma “qualche possibilità in più sembra averla Sergio Mattarella, collega di Amato alla Consulta e che ai tempi della Dc veniva chiamato la talpa per la sua capacità di lavorare dietro le quinte senza clamore”. Con l’aggiunta di un dettaglio di non poco conto :“Mattarella ha dalla sua essere stato già votato da Fi (come giudice) e di essersi da tempo defilato dalla politica”. Della rosa su cui starebbe lavorando il presidente del Consiglio “fanno ancora parte Fassino e la Finocchiaro”. Quest’ultima “soffre del peso di una fan di eccezione che dice di sognarla: Francesca Pascale”. Fassino, invece, “ha ottime credenziali anche internazionali nonché il nihil obstat del Cavaliere e il suo buon rapporto con Sergio Marchionne”. Basterà?