Dal "Yes we scan" a Obama alla "orrenda Merkel". Dagli inglesi "boriosi e coglioni" alle "fettuccine" per Fassino. Antologia delle prodezze del vicepresidente del Senato sul social network
“Se qualcuno si è offeso del fatto che sia stata rigirata una domanda, perché di questo si è trattato, mi scuso con chi si è ritenuto offeso”. A quasi due giorni dal suo tweet in cui ipotizzava “sesso consenziente di Greta e Vanessa con i guerriglieri”, Maurizio Gasparri usa queste parole, in aula alla Camera, per fare un passo indietro.
La domanda su Greta e Vanessa ha portato anche chi ha apprezzato in passato le sue performance a unirsi all’hashtag #GasparrifuoridaTwitter, che è stato solo l’apice dell’indignazione per un’ipotesi di “sesso consenziente” con i guerriglieri (con l’aggiunta del commento “E noi paghiamo!”). Ma chi lo segue dalla nascita dell’account @gasparripdl sa che quello sulle due ragazze tornate dalla Siria è stato solo l’ultimo di tanti sfoghi, o meglio di tante gaffe. Dal litigio con Puffo Brontolone agli insulti buttati a destra e sinistra, fino ad arrivare agli attacchi a Italo e ai suoi treni. La storia di Gasparri su Twitter è lunga e individuare il cinguettio peggiore è complicato per la vasta scelta a cui ci sottopone l’ex ministro delle Comunicazioni.
I tweet contro Wired Italia sono stati la scoperta del personaggio. Il magazine online propose di togliere i 140 caratteri da sotto gli occhi di Gasparri. Non gli andò giù, ribatté subito perché nessuno gli deve togliere la libertà di espressione su Twitter, ma ignorando cosa fosse Wired, rispose: “Per viltà si cela dietro l’anonimato, bisogna dare un nome alla nettezza urbana”. E così partì la prima serie di articoli e screenshot della gaffe. Alla risposta di Twitter controrispose: “Anonimato e viltà, così è”. Quasi a porre il sigillo alla sua opera d’arte.
Opere d’arte che Gasparri non disdegna ripetere appena ha un po’ di tempo per prendere il cellulare e twittare. Prima si diverte a prendere in giro Fassino per la sua magrezza (“Portateje due fettuccine”), postando una foto in costume, e poi consiglia “più dieta” a una fan di Fedez che l’aveva chiamato in causa per le sue critiche al rapper (“coso colorato”), ignorando le tante pubblicità progresso per l’accettazione del proprio corpo e contro l’anoressia.
Ma il profilo internazionale di Gasparri si fa sentire e far rimanere il suo talento tra le quattro mura italiane sarebbe un peccato e una forma di egoismo. Ai Mondiali in Brasile dello scorso giugno, non perde tempo a sottolineare il suo disprezzo estetico per “l’orrenda Merkel” e il paragone con le “giovani argentine”, fatto dalla tv solo per la successione delle inquadrature, non gli va proprio giù. Il capolavoro di Gasparri ai mondiali arriva con il tweet al termine della partita Italia-Inghilterra: “Fa piacere mandare a fare …. gli inglesi, boriosi e coglioni”. Ma la diplomazia del politico di esperienza si fa sentire quando comincia a rispondere ai tweet del Presidente americano Obama, memorabili sono “yes we scan” e un semplice in un inglese elementare “go home”.
Chiediamo ai lettori di scegliere la “gasparrata” migliore, cioè il tweet che più degli altri ha segnato la storia di @gasparripdl, da novembre 2011, momento della sua iscrizione a Twitter.
Take Our PollTwitter: @carlovalentino2