Trasferire in via d’urgenza il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo. La richiesta arriva dal Pg della Cassazione, che ha avviato l’azione disciplinare nei confronti del pm – protagonista di uno scontro con il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati – per alcuni sms scambiati con l’avvocato della Lega Domenico Aiello su un procedimento che riguardava consiglieri regionali della Lombardia.

Era stata la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ad aver trasmesso alla Procura della Repubblica di Brescia alcune intercettazioni telefoniche tra il legale di Roberto Maroni ed il magistrato Robledo nell’ambito dell’inchiesta in cui era stata indagato, tra gli altri, l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito. Robledo era stato indagato, ma i pm Paolo Savio e Fabio Salamone aveva chiesto poco dopo l’archiviazione. “Al di là di ogni valutazione sull’opportunità di frequenti contatti per ragioni non sempre strettamente correlate con le rispettive qualità” gli inquirenti non avevano ravvisato nessun reato.

In una intercettazione Robledo e Aiello parlano di Gabriele Albertini, in quel momento è rivale politico di Maroni in quanto candidato alla presidenza della Regione Lombardia. Denunciato per calunnia da Robledo, l’ex sindaco di Milano e parlamentare europeo puntava ad avvalersi dell’immunità garantita da Bruxelles. E il magistrato cerca di informarsi se la Lega fosse intenzionata a vot are a favore o contro l’immunità (che poi il Parlamento europeo boccerà). Ma Aiello, di rimando, contesta a Robledo di essersi accanito soltanto sul Carroccio nell’inchiesta sui fondi regionali, all’epoca alle prime fasi. Il magistrato replica che si occuperà anche di altri partiti, come poi accadrà. Da qui l’ipotesi della rivelazione di segreti investigativi, che peròper i pm bresciani non sussiste.

L’atto di incolpazione del Pg Gianfranco Ciani, accompagnato dalla richiesta del trasferimento d’ufficio come misura cautelare da adottare in via d’urgenza, è stato depositato oggi al Csm. E il vice presidente di Palazzo dei marescialli, Giovanni Legnini, ha già fissato l’udienza della Sezione disciplinare in cui si dovrà decidere, che si dovrebbe tenere ai primi di febbraio.
Nonostante la richiesta di archiviazione dei pm bresciani per Ciani il magistrato avrebbe violato i doveri di imparzialità e riserbo.
A questo punto sembra probabile che la Prima Commissione del Csm – che doveva valutare se avviare la procedura di trasferimento d’ufficio per i protagonisti dello scontro alla procura di Milano – fermi tutto in attesa della decisione della Sezione disciplinare.

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