La polemica sulla sua presenza al convegno antigay, organizzato in Regione Lombardia già al centro di molte polemiche, non si è ancora placata. E la presa di distanza dal governatore Roberto Maroni (“Non sapevo, lo avrei allontanato”) è di appena 24 ore.
Ma don Mauro Inzoli, sacerdote vicinissimo a Comunione e Liberazione, indagato per pedofilia e per questo punito da Papa Francesco, in un colloquio con Il Corriere della Sera rivendica il diritto a essere stato presente e anche quello di andare dove vuole essendo “libero di farlo”. Quindi si è registrato e si è seduto proprio dietro il presidente lombardo attuale e l’ex Roberto Formigoni.
Don Mauro, chiamato anche don Mercedes per la sua passione per le belle auto, però non è arrivato casualmente. Secondo il Corriere ha trovato posto grazie a “un lasciapassare” ottenuto dagli uffici di Raffaele Cattaneo, presidente del Consiglio regionale ed esponente di spicco di Cl. Anche se “gli accrediti istituzionali – dicono dallo staff di Cattaneo – sono stati gestiti dalla Giunta regionale”. Insomma come il sacerdote sia arrivato resta per ora un mistero.
“Giudico inopportuna la presenza di don Inzoli” ma, allo stesso tempo, “è abnorme e strumentale la polemica che è stata montata” aveva detto ieri Formigoni rispondendo alle domande sulla presenza del prete. Il senatore ha poi aggiunto di non essersi accorto della presenza del prete e che se avesse saputo della volontà di Mauro Inzoli di presentarsi all’iniziativa “avrei cercato di raggiungerlo per dire di non venire”. Quindi ha precisato che ”non è mai stato il mio confessore, lo conoscevo perché tra i fondatori del Banco Alimentare. Lo conoscevo da questo punto di vista e l’avrò visto un paio di volte”. Ma la polemica sollevata dal caso, secondo Formigoni, nascerebbe dal fatto che “non si ha la volontà di confrontarsi sui temi veri sollevati dal convegno”.
A denunciare la sua presenza erano stati il senatore di “Sinistra Ecologia e Libertà” Franco Bordo e il sindaco di Crema Stefania Bonaldi che aveva postato una foto anche sul profilo Facebook.