I testimoni: "Per la paura due persone si sono lanciate dalla finestra". La donna che abitava nell'appartamento in cui sarebbe esplosa la bombola, un'82enne sotto sfratto, era ricercata da questa mattina: "Non sono pentita", ha detto agli agenti. La procura ha aperto un'inchiesta per strage
Esplosione e fiamme in un palazzo alla periferia di Roma: un uomo di 50 anni è morto e 13 feriti, di cui uno in codice rosso, sono stati trasportati in ospedale dal 118. È accaduto intorno alle 3 in via Vito Giuseppe Galati, in zona Palmiro Togliatti. La vittima è stata trovata dai vigili del fuoco all’interno del bagno, senza finestra, di un appartamento del piano superiore rispetto a quello da cui è partita l’esplosione. La responsabile sarebbe l’inquilina 82enne, che avrebbe dichiarato di non essersi pentita. La procura indaga per strage.
Dai primi rilievi è emerso che l’esplosione è avvenuta in un appartamento al primo piano. L’ipotesi è che sia stata provocata da una bombola di gas. In quella casa non c’era nessuno perché l’inquilina era stata sfrattata tempo fa. L’anziana signora, Giovannina Serra, è stata rintracciata e fermata dalla polizia, che la cercava da questa mattina. Dopo aver opposto resistenza agli agenti, ha urlato: “Non sono pentita”. Su un’auto era stato trovato un biglietto con questo testo: “Il Signore la casa non ve la farà godere perché siete ladri, più ladri”. La bombola di gpl trovata all’interno dell’appartamento era vicino l’ingresso e aveva la manopola aperta. Dai controlli sui contatori del gas non sarebbe emersa, invece, nessuna anomalia.
“Per la paura due persone si sono lanciate dalla finestra” hanno raccontato testimoni. Dopo l’esplosione è scoppiato un incendio che ha distrutto la casa. Il fumo ha invaso il vano scale e ha completamente avvolto il palazzo, tanto che quando sono arrivati sul posto i vigili del fuoco hanno trovato i residenti sui balconi. In totale i pompieri, intervenuti con otto squadre, hanno salvato 14 persone.
Il fascicolo d’inchiesta, coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, è al momento contro ignoti ma l’indagine si dirige verso l’82enne, che ha abitato l’appartamento prima di essere sfrattato. In base a quanto hanno accertato gli inquirenti già in passato gli attuali proprietari della casa avrebbero ricevuto minacce da parte degli ex inquilini. In Procura è attesa anche una relazione sulla dinamica dei fatti da parte del Nucleo investigativo antincendi (Nia) dei vigili del fuoco che assieme ai carabinieri del Ris stanno svolgendo rilievi sul luogo dell’incendio.