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Sigaretta elettronica, nuova tassa di 4,50 euro a ricarica. “Rincari fino al 150%”

Entrata in vigore la determina dei Monopoli che stabilisce per ogni ricarica da 10 millilitri una tassa di 3,73 euro più Iva. Gli operatori del settore promettono battaglia: sono decisi a ricorrere nuovamente al Tar
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Ancora rincari dietro l’angolo per le sigarette elettroniche. Da oggi entra in vigore la determina dei Monopoli che stabilisce per ogni ricarica di e-cig da 10 millilitri una tassa di 3,73 euro più Iva (quindi circa 4,50 euro a ricarica). Un rialzo che, secondo gli operatori del settore, potrebbe portare ad aumenti dei prezzi al consumatore del 150%.

Andiamo con ordine. Ad aver riformato tutta la materia della tassazione dei tabacchi (e quindi anche quella delle sigarette elettroniche) è stato un decreto attuativo della Delega fiscale. Per quanto riguarda le e-cig si prevede di determinare la tassa in base a un sistema di equivalenza con le sigarette a cui poi si applica uno sconto del 50%.
Una determina provvisoria dei Monopoli arrivata a fine anno aveva stabilito per ogni ricarica una tassa di 3,33 euro più Iva: decisione considerata da molti un regalo alle lobby del tabacco impegnate nella guerra contro le e-cig. Per questo le associazioni avevano minacciato ricorsi per una tassa definitiva troppo alta.

Con la nuova determina, la tassazione si alza ancora: i Monopoli hanno equiparato, tramite procedure tecniche stabilite per legge, che “un’unità di prodotto liquido da inalazione, pari a 1 ml, equivale al consumo di 5,63 sigarette convenzionali”. In base a questo è stata stabilita l’imposta di consumo di 0,37344 euro al millilitro di liquido, quindi 3,73 euro più Iva a ricarica.

Gli operatori del settore promettono battaglia: sono decisi a ricorrere nuovamente al Tar contro una decisione che, sostengono, porterà a una nuova stangata per i consumatori (con rincari del 150%) e a una riduzione dei due terzi degli introiti per un settore già toccato dalla crisi.

di Mario Marconi 

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