La rubrica di notizie ai margini della realtà.....o quasi. In questa puntata: a Philadelphia pizza in sospeso come il caffè a Napoli, american Sniper incassa 90 milioni in un weekend, ma gli italiani non sanno il significato della parola, fermato e multato perché mangiava un cheeseburger alla guida
Super Bowl, sospetti sul pallone sgonfio. Ombre sui Patriots – Il football americano si prepara per il Super Bowl, l’atto finale della sua stagione. Il 1 febbraio a Phoenix, Seattle e New England si contenderanno la quarantanovesima edizione del trofeo più famoso al mondo non però senza qualche problema aggiuntivo, in particolare per New England. La lega ha infatti aperto un’inchiesta per chiarire se i palloni usati durante la partita di semifinale, vinta con Indianapolis, fossero più sgonfi del solito. Per tutto l’incontro, sullo stadio dei Patriots, ha piovuto in maniera molto forte, cosa che ha reso i palloni più difficili da maneggiare da parte dei giocatori. Secondo alcune indiscrezioni, quelli usati da New England, quando la squadra giocava in attacco, sono stati sgonfiati, per renderli più gestibili dal quarterback Tom Brady, il che violerebbe le regole della NFL. Se il tutto venisse provato, i Patriots verranno multati in maniera esemplare, non perdendo però il diritto di partecipare al Super Bowl.
A Philadelphia pizza in sospeso come il caffè a Napoli – Anche i senzatetto di Philadelphia, da qualche settimana, possono godersi una fetta di pizza, tra l’altro fatta anche molto bene. Da “Rose fresh pizza”, infatti, ogni cliente, dopo aver pagato il suo conto, può acquistare un pezzo di pizza per un homeless, attaccando un post it colorato sul muro a fianco della cassa. Quando uno dei meno fortunati entra nel locale, stacca il post it, lo porta al banco del pizzaiolo ricevendo in cambio una “calda slice”. In poco tempo, Mason Wartman, il proprietario di “Rose”, ha distribuito quasi diecimila fette di pizza. Wartman, che tre anni fa ha aperto la pizzeria lasciando un posto di broker a Wall street, ha iniziato con l’idea dei post it quando il primo cliente della sua nuova vita, gli ha lasciato un dollaro per chiunque, senza soldi, avesse voluto assaggiare una fetta.
Due settimane di inseguimenti e rapine: Bonnie e Clyde sono tornati – Durante la grande depressione americana, Bonnie e Clyde, nonostante le loro attività criminose, si erano attratti le simpatie delle classi più povere, diventando per loro quasi degli eroi. Di loro emuli, con il passare degli anni, se ne sono visti tanti, in ordine di tempo, gli ultimi, sono stati il diciottenne Dalton Hayes e la tredicenne Cheyenne Philips, che per due settimane hanno tirato scemi interi reparti di mezza America. Dal Kentucky, i due, sempre utilizzando auto rubate, incassando assegni falsi o sottratti e rendendosi protagonisti di piccole rapine, si sono spostati a zig zag, facendo perdere costantemente le loro tracce sino a domenica scorsa, quando a Panama City, Florida, hanno commesso l’errore di addormentarsi a bordo di un furgone appena rubato. Per quindici giorni giornali e tv statunitensi avevano seguito la loro caccia, affibbiandoli il soprannome appunto “Bonnie and Clyde 3.0”. Nel comunicare l’arresto, l’FBI ha fatto notare che nessun colpo di pistola è stato esploso con nessuno è rimasto ferito, nell’intero periodo dell’inseguimento.
American Sniper: 90 milioni in un weekend – American Sniper, dopo la pioggia di nomination per la prossima notte degli Oscar, è letteralmente decollato al botteghino americano, incassando più di 90 milioni di dollari, solo nel weekend. Non un record assoluto ma una cifra che nemmeno i più ottimisti analisti di Hollywood avevano lontanamente previsto. A proposito dell’ultimo film di Clint Eastwood, il regista convinto che il suo musical “Jersey Boys” avesse le carte per giocarsi un ruolo importante sul tappeto rosso delle statuette, aveva chiesto di non distribuire “American Sniper” entro le date necessarie per gli Oscar. Una volta accortosi che invece, ”Jersey Boys “, era presto svanito nel nulla, l’ex ispettore Callaghan aveva allora cambiato idea, forzando un po’ la mano della produzione che ha poi distribuito “Smiper” nei tempi previsti.
A proposito di Amercinan Sniper, gli italiani non sanno cosa significa “sniper” – Spesso prendiamo in giro gli americani sul fatto che non si fanno domande sul perché di cose, luoghi e fatti. Ad esempio, più della metà degli abitanti di San Francisco, sembra non sapere praticamente nulla della vita del santo che ha dato il nome alla loro città, così come pochi statunitensi conoscono il significato degli acronimi a.m. e p.m. posti davanti all’ora del giorno. Beh, non per buttarci giù (nel senso di noi italiani) ma l’altra sera, uscito dalla proiezione proprio di “American Sniper”, ho deciso di fare un piccolo sondaggio su quanti sapessero il significato della stessa parola “sniper”. Su dieci “interrogati” sette hanno risposto che non ne avevano idea, uno ha detto tiratore, due hanno dato la risposta giusta. Eppure non mi sembrava una domanda così difficile, forse bastava un semplice collegamento intuitivo con il ruolo del protagonista del film…
Voto online per gli stipendi delle infermiere: in California il metodo Grillo funziona – In America, scioperano poco, lo fanno forse in maniera più “educata” di noi europei, ma una volta pigiato il bottone “strike” è difficile che il tutto si fermi se non a risultato ottenuto. E’ accaduto così anche in California, dove la minaccia di 18.000 infermiere di incrociare le braccia per due giorni interi, lasciando scoperti i servizi di oltre 80 ospedali locali, ha rischiato di paralizzare il sistema sanitario di uno degli stati più importanti e in vista dell’unione. Pochi minuti prima che lo sciopero scattasse, però le parti hanno raggiunto un accordo, che prevede il 14% in più di stipendio e la promessa di nuove assunzioni, per alleggerire i turni notturni. Il tutto adesso dovrà essere ratificato attraverso un voto online, dalle infermiere iscritte al sindacato. Il metodo Grillo, almeno lì, sembra funzionare per davvero.
Fermato e multato perché mangiava un cheeseburger alla guida – In Georgia, un guidatore è stato fermato e successivamente multato dalla polizia stradale, perché guidava mangiando contemporaneamente un… cheeseburger. Madison Turner, che da Atlanta stava ritornando nella sua nativa Alabama, si era appena fermato ad un “drive Thru” di Mc Donald’s, aveva ritirato il panino per poi riprendere la guida. Poco dopo, un’auto della polizia a sirene spiegate, lo aveva bloccato con il poliziotto di servizio che gli aveva spiegato che, mangiare guidando, era un reato. Quindi, multa salata, obbligo di apparire presto in tribunale e panino finito di consumare, freddo, a motore spento. Solo in America.