“Sto rispondendo ai giornalisti o ai militanti? L’emendamento è mio, sono contento di averlo fatto. Per una volta un peones ha fregato i tanti scienziati che ci sono in Senato come Roberto Calderoli”. Così Stefano Esposito, senatore renziano e autore del cosiddetto “super canguro”, commenta l’approvazione del suo emendamento che ha tagliato gran parte dei 42mila emendamenti delle opposizioni, spianando la strada all’Italicum. Una versione dei fatto che non convince il vice presidente del Senato Calderoli. “Esposito mi ha fregato? Visto che conosco la calligrafia di chi scrive gli emendamenti – spiega il leghista – io so chi l’ha scritta”. “Denis Verdini?”, chiedono i cronisti. “No, non ce la farebbe mai”, risponde Calderoli. “Maria Elena Boschi?”, continuano a interrogarsi i giornalisti. “Direi che siamo sullo stesso livello di Verdini, risponde il vide presidente del Senato che aggiunge: “L’ha scritto un professionista, non mi faccia dire troppo. Quelli che sanno di tecnica e di legge elettorale, l’hanno già capito”. “Anna Finocchiaro?”, chiedono ancora. “No – afferma Calderoli – non c’è quella mano siciliana che, invece, ha lei”. E alla domande se riconosce l’onore delle armi a chi ha scritto il supercanguro, il senatore leghista risponde: “Se si prende una macchina e per legge si decide che è un cavallo, non si tratta più di democrazia. È far diventare una macchina un cavallo”  di Manolo Lanaro

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