Nei retroscena riportati dai quotidiani resta anche il nome di Anna Finocchiaro su cui "ci sarebbero stati seri ragionamenti tra Lotti, Verdini e Romani". Scartata per il momento l'ipotesi Mattarella
Scende seppur di poco Giuliano Amato, resta in quota Anna Finocchiaro, cresce Graziano Delrio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, renzianissimo della prima ora, farà parte della rosa dei nomi che il presidente del Consiglio porterà sul tavolo delle trattative per la corsa alla successione di Giorgio Napolitano. Su La Stampa, quotidiano che fino a ieri puntava le fiches sull’ex presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro, Carlo Bertini scrive che “da oggi Renzi si muoverà per far rientrare il dissenso esploso nel Pd e l’effetto di questi pressing incrociati è che per il Colle crescono le quotazioni di Graziano Delrio” in quanto “figura di cerniera nel Pd”. Di più: secondo il quotidiano diretto da Mario Calabresi, l’altro profilo che potrebbe figurare nella lista dei “quirinabili” è il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
Passando alle pagine di Repubblica (Francesco Bei), invece, due sono i nomi su cui starebbero ragionando gli sherpa di Renzi e del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Si continuano a citare i nomi di Giuliano Amato, e, soprattutto, Anna Finocchiaro”. Su quest’ultima “ci sarebbero stati seri ragionamenti tra Luca Lotti, Verdini, Romani e lo stesso Renzi”. Attenzione, anche sul dottor Sottile “le voci sarebbero consistenti”. Ma, come racconta un autorevole esponente del Pd a Francesco Verderami del Corriere della Sera, “sarebbe difficile spiegare al partito una simile scelta: se da rottamatore Renzi ha messo il veto su Marini, come potrebbe da segretario-premier sconfessare se stesso con Amato?”. Sarà.
Quotazioni del Sole24ore (Emilia Patta). Scartata, al momento, l’ipotesi Sergio Mattarella perché “Berlusconi ha posto il veto”, il leader di forzista si è messo di traverso “anche sui ministri in carica (leggi Pier Carlo Padoan) e ha detto che vuole un politico e non un tecnico alla Sabino Cassese o alla Ugo De Siervo, restano un paio di candidati”. Secondo Emilia Patta, “i nomi che sulla carta possono unire sono solo due: Giuliano Amato e Anna Finocchiaro. Il primo ha lo standing internazionale, la seconda il fatto di essere la prima possibile donna al Quirinale”.
Il Messaggero (Alberto Gentili) rivela che “si fa con più insistenza il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio”. Nel borsino “quirinalizio” di Alberto Gentili compaiono anche Walter Veltroni, Piero Fassino e Anna Finocchiaro. Quest’ultima, con l’aggiunto di un dettaglio di non poco conto: “Sarebbe gradita all’ex Cavaliere e alla Lega”. Scendono invece le quotazioni di Giuliano Amato “che non avrebbe la certezza di incassare tutti i voti del Pd e neppure quelli di Forza Italia (tra gli ex socialisti continuano le antiche faide)”. Restano stabili le quotazioni di Pierferdinando Casini che, secondo il quotidiano di via del Tritone (il cui editore è il suocero del leader centrista), “potrebbe essere un compromesso per entrambi gli schieramenti”. Ricompare invece l’ipotesi Pietro Grasso. Scrive Gentili: “Per ragioni statistiche: gran parte dei capi dello Stato sono transitati dalla presidenza della Camera”.
Nel borsino odierno dei principali quotidiani non manca il profilo di Antonio Martino. Il nome dell’ex ministro della Difesa è stato lanciato da Silvio Berlusconi per la prima votazione del prossimo 29 gennaio. Ma nemmeno lui, Martino, crede alla candidatura: “Io sul Colle? Non lo sapevo, mi pare uno scherzo da prete”. Per il secondo giorno consecutivo, invece, scompaiono dai radar il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, e l’ex premier Romano Prodi. Un caso?