Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, a una settimana dall’inizio della votazione sul nuovo capo dello Stato, rinforzano il patto del Nazareno, e proseguono uniti per approvare la riforma elettorale, nonostante le divisioni interne ai loro due partiti, il Pd e Forza Italia. Nel Pd la spaccatura tra Renzi e la minoranza fa interrogare la sinistra del partito (e non solo) su chi possa essere un leader per quell’area: il Tsipras italiano? Ma a Renzi dispiacerebbe oppure farebbe gioco la nascita di un partito a sinistra del Pd? Ne parla Michele Santoro coi suoi ospiti: Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, Maurizio Landini, leader della Fiom, il giornalista Alan Friedman, il critico d’arte Vittorio Sgarbi e la showgirl Alba Parietti
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Santoro su patto Nazareno: “Siamo al casino porco-costituzionale”
“Siamo proprio al punto che aveva profetizzato Benigni: al casino porco costituzionale”. Così Michele Santoro apre la nuova puntata di Servizio Pubblico nel suo editoriale dedicato all’accordo tra Renzi e Berlusconi. E aggiunge: “Mentre io continuo a chiedere se dobbiamo affidarci al venditore di turno, mi appare un Renzi che sembra Alberto Sordi. Se non ti vuoi arrendere ai frenatori devi trovare un escamotage, un super cangurotto, un super articolo, con tutte le nostre modifiche. Nostre di Renzi e Berlusconi”. Poi osserva: “”È il fine che giustifica i mezzi. Pellegrino invece dice che è una truffa. Che la legge truffa non era così. Che la nostra legge è più truffa ancora. Una legge che non si può votare fino al 2016. E poi ci vuole un presidente light, per questo lo faremo yogurt. Ma non si deve capì che l’abbiamo scelto io e Berlusconi. Deve essere come un altro cangurotto”. Il giornalista poi conclude col gesto dell’ombrello: “E che dice Santoro? Che abbiamo votato un referendum per le preferenze. Ma la Boschi dice che è uguale. Renzi dice: “Chi si ferma è perduto e gli elettori…. tiè”” (GUARDA IL VIDEO)
Reazioni di FI e Pd all’Italicum e al patto del Nazareno
La copertina è incentrata sull’Italicum e sulle parole di Gotor, autore dell’emendamento alla legge elettorale poi bocciato: “Se restano i capolista bloccati, non voterò l’Italicum. Quindi passerà con i voti di Berlusconi e Verdini”. Luca Bertazzoni sonda allora le opinioni e gli umori all’interno di Forza Italia e del Pd sull’Italicum prodotto dal patto del Nazareno. Brunetta preferisce non rispondere alle domande dell’inviato, definendole “stupide”. Cesaro afferma: “Io sto dalla parte del partito, cioè con Berlusconi”. Razzi assicura: “Sulle riforme siamo insieme, ma anche sul resto”. Civati afferma: “A furia di esorcizzarla, è Renzi che sta facendo la scissione. Renzi si rivolge direttamente a Berlusconi come se esistesse già un partito del Nazareno”. Per Bersani il patto del Nazareno pesa un po’ troppo. “Anche quelli del PD che hanno votato l’Italicum sono arrabbiatissimi”, confida Corradino Mineo. Bertazzoni intervista anche Fassina, Ravetto, Minzolini (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi su Italicum: “Il capolista bloccato? Il coglione bloccato”
“Questa classe politica mi fa orrore. L’Italia ha subito il bipolarismo dopo Tangentopoli. Berlusconi è figlio diretto di Di Pietro. Oggi la destra non c’è. Berlusconi non ha mai avuto niente da dire e l’ha detto male”. Sono le parole di Vittorio Sgarbi, che critica con il suo linguaggio colorito e caustico i parlamentari intervistati da Luca Bertazzoni, a cominciare da Renato Brunetta. E su Razzi commenta: “E’ un comico che ha fatto carriera grazie alla politica. E chi l’ha scoperto? Antonio Di Pietro. Di Pietro è l’origine di ogni male”. Sull’Italicum osserva: “E’ una riforma di merda. Il capolista bloccato? Il coglione bloccato! Grillo invece dice ‘sono stanchino’. Ma che roba è? È una caricatura. Amato” – continua – “prende di pensione 490mila euro all’anno. Come capo dello Stato prenderebbe la metà, non gli conviene. Amato piace troppo a Berlusconi per essere eletto. Casini? Non è credibile” (GUARDA IL VIDEO)
Speranza: “Neppure il M5S rappresenta più l’inquietudine della gente”
“Noi non possiamo non dire che nel nostro sistema politico ci sono cose che scoraggiano la fiducia dei cittadini”. Lo afferma Roberto Speranza, che aggiunge: “Quando vedo una deputata grillina (Paola Taverna, ndr) andare in un quartiere romano ed essere insultata vuol dire che l’inquietudine dei cittadini non la rappresenta nemmeno più il M5S. Questo è preoccupante”. E sottolinea: “Fare il sindaco a 30 anni in un comune di 3000 in Basilicata abitanti significa essere un eroe cittadino. Non ci sono all’antipolitica che dice che tutto fa schifo. Il primo obiettivo di fondo è trasmettere il fatto che questo paese ce la può fare” (GUARDA IL VIDEO)
Landini a Speranza: “E’ un eroe chi prende 1200 euro e paga tasse anziché un sindaco”
“A me sembra un eroe più uno che lavora e prende 1200 euro che un sindaco”. Così Landini risponde alle parole di Speranza e aggiunge: ” drammi dei cittadini non vengono discussi ed è per questo che gli elettori non si sentono rappresentati. Gran parte dell’economia reale è in mano alla malavita organizzata. Secondo i dati Istat, 6 milioni di italiani sono in povertà assoluta, 9 sulla soglia di povertà. E mentre l’Italia si impoverisce, il governo discute su come salvare Berlusconi e farlo rientrare in politica” (GUARDA IL VIDEO)
Speranza vs Landini: “Non faccia il populista come Grillo e Salvini”
Acceso scontro tra Landini e Speranza, che accusa il segretario della Fiom di parlare come un populista e cita la nomina di Cantone. Landini ribatte: “Il suo governo si è incontrato con Berlusconi al Nazareno, ma non in piazza con milioni di lavoratori”. Speranza invita invece a riconoscere un segnale positivo nel governo Renzi (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “Gabanelli sarebbe un ottimo capo dello Stato”
“Mio padre, partigiano, si rivolterebbe nella tomba se vedesse che fine ha fatto la sua voglia di libertà”. Così Alba Parietti, che osserva: “Per me la politica non esiste più. I partiti non hanno più senso: ora si è grillini, berlusconiani, renziani. E Salvini molto spesso cavalca le disgrazie”. Sul toto-nomi del Quirinale, afferma: “La Gabanelli ha coraggio e forza, mi piacerebbe rappresentasse il nostro Paese. Sarebbe un’ottima Presidente della Repubblica” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio su toto-nomi del Colle: “Il Renzi prima della cura”
E’ partita la corsa al Quirinale. Corsa si fa per dire: vista l’età media dei candidati, è già un miracolo se stanno in piedi da soli e non devono usare il girello”. Così Marco Travaglio apre il suo editoriale sul toto-nomi del Quirinale. E aggiunge: “Strano che accada proprio ora che comanda il giovane rottamatore e rivoluzionario: Renzi, che ha appena compiuto 40 anni. Due anni fa, non ancora segretario, non voleva fra i piedi nemmeno i 60enni”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano osserva: “E ora chi sono i favoriti di Renzi? Tre teneri puledrini che scalpitano ai blocchi di partenza: Amato, Mattarella e Finocchiaro”. Travaglio traccia quindi un ritratto dei tre candidati: “A proposito di casta la Finocchiaro è in Parlamento dal 1987: 28 anni fa. Anche lei è stata bocciata dai suoi elettori quando si candidò a governatrice della Sicilia, e alle penultime elezioni per farsi rieleggere si paracadutò in Puglia, visto che in Sicilia la conoscono, dunque non la votano più neanche i parenti stretti”. E menziona il marito della Finocchiaro, Melchiorre Fidelbo, sotto processo a Catania per abuso d’ufficio e truffa. E aggiunge: “Poi c’è Mattarella, anche lui siciliano, ma non ex comunista, bensì ex dc. Ha 74 anni, è entrato alla Camera nel 1983, mentre Renzi entrava in terza elementare. Ora è giudice costituzionale. Quel Renzi là, prima della cura, voleva un presidente al di sopra di ogni sospetto. Ora, per carità: Mattarella è figlio del vecchio dc Bernardo, sospettato di amicizie mafiose, ma le colpe dei padri eccetera”. E infine è il turno di Giuliano Amato: “Il favorito resta comunque Giuliano Amato, anche perchè è il candidato di Berlusconi, quindi a Renzi deve piacere per forza sennò addio Nazareno, addio riforme e addio governo. E poi diciamolo: Amato è proprio il simbolo della rottamazione e dell’anti-casta. Sta per compiere 50 anni di politica. Il tipico presidente che la gente per strada si spella le mani per fargli la ola. Gli lanciano pure i petali di rose. Una sferzata di giovinezza e aria pura. Amato è un po’ come Picasso: periodo blu, periodo rosa, periodo cubista” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “Da americano voglio bene all’Italia”
“Da americano non mi schiero nella politica italiana, voglio solo bene all’Italia”. Sono le parole di Alan Friedman, che aggiunge: “La legge elettorale non è una priorità per la maggior parte degli italiani. La minoranza del Pd non vuole accettare che nella democrazia la maggioranza vince e la minoranza deve mettersi in riga”. E aggiunge: “Spero che il nuovo capo dello Stato sia meno interventista, più legato all’interpretazione della Costituzione. Spero che il nuovo Presidente della Repubblica sia più arbitro e meno partigiano” (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “Raffaele Cantone? Un vigile urbano”
Sgarbi osserva che anche a Luttazzi è stata contestata l’evasione fiscale, ma non ha ricevuto lo stesso trattamento dell’ex governatore dell’Abruzzo. E aggiunge: “Si parla dell’Expo di Milano solo per Raffaele Cantone. Ma chi è? Un vigile urbano. L’Italia è il Paese più ricco del mondo governato dai più ignoranti del mondo”. Poi lancia il suo candidato preferito per il Colle: “Riccardo Muti, come capo dello Stato, sarebbe applaudito per strada e rappresenterebbe la bellezza della cultura italiana” (GUARDA IL VIDEO)
Parietti a Friedman: “Capo dello Stato arbitro? Ma non è arbitro se eletto dai giocatori”
“Il Presidente della Repubblica è un arbitro, ma che arbitro può essere se viene eletto dai giocatori?”. E’ la domanda posta da Alba Parietti ad Alan Friedman. Landini commenta: “Almeno il governo dovrebbe essere eletto dai cittadini”. Friedman spiega perché e cosa dovrebbero fare perché gli italiani scelgano da soli il presidente della Repubblica. Poi aggiunge: “Stasera Renzi sta mangiando con Merkel. Speriamo non dica “Ja” ma “Basta, Merkel!” e faccia la voce grossa” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Gli strani poteri della politica”
Secondo Maurizio Landini, la sinistra italiana o è sociale o non lo è: con l’attuale situazione italiana la tenuta democratica dell?Italia è a rischio. Non si tratta di non andare a votare, ma di ammettere che i partiti stanno rispondendo a determinati poteri che non vengono da tutti i cittadini (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “Il peso dell’Italia in Europa”
Secondo Friedman, le iniziative della Bce sono dettate in parte dalla situazione italiana e le parole di Renzi, che si dice soddisfatto a metà di quello che sta facendo la Banca Centrale, dimostrano che forse è proprio così (GUARDA IL VIDEO)
“Nazareno Renzoni” su toto-nomi Quirinale: “Amato? Non piace a Renzi”
Introdotto dal giornalista dell’Huffington Post, Alessandro De Angelis, ecco Nazareno Renzoni, personaggio inventato da Michele Santoro ed esperto sul prossimo presidente della Repubblica. E rivela: “Amato? Renzi non si fida di lui. Anna Finocchiaro? Il vantaggio è il fatto che sia donna. Mattarella? A Berlusconi non piace, lo considera un rompiscatole” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Debito e interessi Italia vanno alle banche tedesche”
“L’Italia oggi ha un debito pubblico altissimo e paga molti interessi. Dove vanno? Alle banche tedesche. Una parte degli interessi dovrebbe invece essere reinvestita”.Lo afferma Maurizio Landini, che cita anche gli Usa: “La banca, la Federal Reserve, ha comprato parte del debito pubblico, lo ha allungato, non ha fatto pagare gli interessi e ha favorito la ripresa. Dovrebbe farlo anche la Bce” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman vs Landini: “Vuoi fare la guerra contro la Germania?”
Friedman accusa di populismo Landini e chiede: “Vuoi fare la guerra contro la Germania?”. Poi ribatte: “Il mio Paese non ha comprato il debito pubblico. Oggi dovreste festeggiare per i 60 miliardi della Bce, perché aumentano l’inflazione che è un lievito per la crescita economica. La Germania ha fatto un regalo epocale all’Italia e odia questa mossa di Draghi” (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Draghi? Candidato ideale al Colle, ma vuole restare alla Bce”
“Draghi sarebbe il candidato al Colle che metterebbe d’accordo, da Berlusconi a Scalfari, ma lui vuole rimanere alla Bce”. Lo afferma Gianni Dragoni, nel suo consueto editoriale. E aggiunge: “I tedeschi non vogliono pagare i debiti di chi “non fa i compiti a casa”, come dice la Merkel. La Bce da marzo emetterà ogni mese 60 miliardi che verranno utilizzati per comprare il debito pubblico dei Paesi Ue” (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “Vorrei Don Ciotti come presidente della Repubblica”
“Dal momento che il presidente della Repubblica dev’essere un arbitro, io ci vedrei bene Don Ciotti”. Lo afferma Alba Parietti, che aggiunge: “Non si farebbe abbindolare da nessuno. E’ un nome che mi suggeriscono dai social network” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “I veri gattopardi sono la minoranza Pd”
“Il vero covo dei gattopardi in Italia è nella minoranza del Pd”. Così Alan Friedman risponde a una domanda di Alba Parietti (GUARDA IL VIDEO)
Taverna (M5S): “Prodi al Colle? No, noi vogliamo uscire dall’euro”
“Vogliamo far saltare il patto del Nazareno? Per far saltare un patto dovremmo conoscerne il contenuto”. Così Paola Taverna commenta le manovre di Renzi e Berlusconi per l’approvazione della legge elettorale e in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. E aggiunge: “Siamo stati anni con il Porcellum e ora andiamo con l’Italicum 2.0 fino a che la consulta dirà che non va bene?”. E a Sandro Ruotolo che, chiede se il M5S non rischi di uscire dai giochi del successore di Napolitano, risponde: “Nomi come Casini o Amato sono impresentabili. Prodi no per coerenza, noi vogliamo uscire dall’euro. Noi del Movimento 5 Stelle non siamo ininfluenti, siamo scomodi. Nomi validi ci sono, ma non voglio farli per evitare di bruciarli” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Il patto del Nazareno e il pattone del Nazarenone”
Marco Travaglio sottolinea che nessuno conosce gli esiti del patto del Nazareno e gli incontri tra Renzi e Berlusconi: nove in un anno. E puntualizza: ” una finzione dire che vogliono scegliere il Presidente col M5S. Per iniziare dovrebbero lasciare Berlusconi e fare altri nomi. Il presidente della Repubblica dev’essere scelto al di fuori della casta” (GUARDA IL VIDEO)
Di Maio (M5S): “I partiti? Fanno i passacarta di Renzi e Berlusconi”
Luigi Di Maio, leader in pectore del Movimento 5 Stelle e indicato nei mesi scorsi come unico interlocutore di Renzi per una possibile convergenza M5S – Pd, spara a zero sul premier e sul patto del Nazareno: “I partiti stanno facendo i pigia-bottoni di Renzi e Berlusconi” commenta. E chiarisce che la convergenza nel voto sull’emendamento Gotor con la minoranza democratica è stata solo un episodio. “I partiti stanno facendo i passacarta di Renzi e Berlusconi. La spaccatura nel PD in due parti ci consegna due gruppi con la stessa concezione della politica, con un leader che decide e gli altri che acconsentono” – attacca – “ma in queste battaglie dove sono i cittadini?”. E sul presidente della Repubblica ha le idee chiare: “Napolitano non è stato un arbitro, serve qualcuno che dica ‘io queste porcate non le firmo’” (GUARDA IL VIDEO)
Marco Travaglio cita Sandro Pertini
“Il problema non è quanto tempo uno è stato in Parlamento, ma cosa ha fatto in Parlamento”. Sono le parole di marco Travaglio che cita una frase di Sandro Pertini, che, in qualità di presidente della Camera, si rifiutò di firmare l’aumento dell’indennizzo ai parlamentari (GUARDA IL VIDEO)
Speranza: “Ringrazio Napolitano: ha salvato l’Italia”
“Per me il Preisdente della Repubblica non può essere un passante preso dalla strada, ma uno che conosce le istituzioni. Essere stati in Parlamento non è un elemento di cui vergognarsi”. Lo afferma Roberto Speranza, che ringrazia Giorgio Napolitano: “Ha salvato l’Italia”. E sottolinea di credere nel dialogo tra forze politiche diverse (GUARDA IL VIDEO)
De Angelis e “Nazareno Renzoni” sul toto-Quirinale: “La carta a sorpresa potrebbe essere Del Rio”
Alessandro De Angelis e Narareno Renzusconi raccontano i retroscena che sono dietro all’elezione del Presidente della repubblica e quali sono sono graditi a Renzi e Berlusconi. E rivelano: “Padoan? stato dato troppo presto per azzoppato. La carta a sorpresa potrebbe essere Graziano Del Rio”. E ancora: “Se Renzi avesse 50 anni lascerebbe Palazzo Chigi alla Boschi e correrebbe al Colle, ma non può. Altro nome è quello del presidente del Senato, Pietro Grasso. Con Grasso Presidente, il salva-Silvio passerebbe senza che qualcuno gridi all’inciucio” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Berlusconi arbitro per il toto-Quirinale? E’ pericoloso”
Maurizio Landini si sofferma sulla posizione attuale di Silvio Berlusconi: in un momento come quello attuale, in Italia il Cavaliere non può essere arbitro dell’elezione del Presidente della repubblica. E sottolinea: “Pertini non è mai stato nominato in Parlamento, è stato eletto”. Ricorda poi che alle elezioni ormai quasi la metà dei cittadini non va più a votare e aggiunge: “In Italia non vedo antipolitica, ma anzi una domanda di partecipazione. Il problema è che non ci sono gli spazi per farla. I partiti oggi non sono soggetti per trasformare, ma vedono il governo come puro comando” (GUARDA IL VIDEO)
Landini vs Speranza: “Fate quello che vi dice Confindustria”
Rovente scontro tra Roberto Speranza e Maurizio Landini. Il deputato Pd osserva: “Mi sarei aspettato da Landini parole sulla crisi dei sindacati”. “Non iniziamo a dire stronzate” – replica il segretario della Fiom – “sto facendo una battaglia per il ricambio nei sindacati. Voi fate quello che vi dice Confindustria”. Speranza ribatte accusando Landini di fare “propaganda imbarazzante” (GUARDA IL VIDEO)
Le vignette di Vauro: dal toto-Quirinale a papa Francesco
La rassegna dei fatti della settimana raccontata dalle vignette di Vauro: dal discusso tweet di Gasparri su Greta e Vanessa al litigio tra Brunetta e Berlusconi fino alle ultime esternazioni di papa Francesco e alla corsa al Colle (GUARDA IL VIDEO)
Media & Regime
Servizio Pubblico, “Coppia di fatto”. Riguarda tutti i video della decima puntata
Tutto il meglio del format condotto da Michele Santoro in onda su La7 e online su ilfattoquotidiano.it. Dalla copertina, ai servizi video, fino agli editoriali di Marco Travaglio e di Gianni Dragoni e alle vignette di Vauro
Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, a una settimana dall’inizio della votazione sul nuovo capo dello Stato, rinforzano il patto del Nazareno, e proseguono uniti per approvare la riforma elettorale, nonostante le divisioni interne ai loro due partiti, il Pd e Forza Italia. Nel Pd la spaccatura tra Renzi e la minoranza fa interrogare la sinistra del partito (e non solo) su chi possa essere un leader per quell’area: il Tsipras italiano? Ma a Renzi dispiacerebbe oppure farebbe gioco la nascita di un partito a sinistra del Pd? Ne parla Michele Santoro coi suoi ospiti: Roberto Speranza, capogruppo Pd alla Camera, Maurizio Landini, leader della Fiom, il giornalista Alan Friedman, il critico d’arte Vittorio Sgarbi e la showgirl Alba Parietti
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Santoro su patto Nazareno: “Siamo al casino porco-costituzionale”
“Siamo proprio al punto che aveva profetizzato Benigni: al casino porco costituzionale”. Così Michele Santoro apre la nuova puntata di Servizio Pubblico nel suo editoriale dedicato all’accordo tra Renzi e Berlusconi. E aggiunge: “Mentre io continuo a chiedere se dobbiamo affidarci al venditore di turno, mi appare un Renzi che sembra Alberto Sordi. Se non ti vuoi arrendere ai frenatori devi trovare un escamotage, un super cangurotto, un super articolo, con tutte le nostre modifiche. Nostre di Renzi e Berlusconi”. Poi osserva: “”È il fine che giustifica i mezzi. Pellegrino invece dice che è una truffa. Che la legge truffa non era così. Che la nostra legge è più truffa ancora. Una legge che non si può votare fino al 2016. E poi ci vuole un presidente light, per questo lo faremo yogurt. Ma non si deve capì che l’abbiamo scelto io e Berlusconi. Deve essere come un altro cangurotto”. Il giornalista poi conclude col gesto dell’ombrello: “E che dice Santoro? Che abbiamo votato un referendum per le preferenze. Ma la Boschi dice che è uguale. Renzi dice: “Chi si ferma è perduto e gli elettori…. tiè”” (GUARDA IL VIDEO)
Reazioni di FI e Pd all’Italicum e al patto del Nazareno
La copertina è incentrata sull’Italicum e sulle parole di Gotor, autore dell’emendamento alla legge elettorale poi bocciato: “Se restano i capolista bloccati, non voterò l’Italicum. Quindi passerà con i voti di Berlusconi e Verdini”. Luca Bertazzoni sonda allora le opinioni e gli umori all’interno di Forza Italia e del Pd sull’Italicum prodotto dal patto del Nazareno. Brunetta preferisce non rispondere alle domande dell’inviato, definendole “stupide”. Cesaro afferma: “Io sto dalla parte del partito, cioè con Berlusconi”. Razzi assicura: “Sulle riforme siamo insieme, ma anche sul resto”. Civati afferma: “A furia di esorcizzarla, è Renzi che sta facendo la scissione. Renzi si rivolge direttamente a Berlusconi come se esistesse già un partito del Nazareno”. Per Bersani il patto del Nazareno pesa un po’ troppo. “Anche quelli del PD che hanno votato l’Italicum sono arrabbiatissimi”, confida Corradino Mineo. Bertazzoni intervista anche Fassina, Ravetto, Minzolini (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi su Italicum: “Il capolista bloccato? Il coglione bloccato”
“Questa classe politica mi fa orrore. L’Italia ha subito il bipolarismo dopo Tangentopoli. Berlusconi è figlio diretto di Di Pietro. Oggi la destra non c’è. Berlusconi non ha mai avuto niente da dire e l’ha detto male”. Sono le parole di Vittorio Sgarbi, che critica con il suo linguaggio colorito e caustico i parlamentari intervistati da Luca Bertazzoni, a cominciare da Renato Brunetta. E su Razzi commenta: “E’ un comico che ha fatto carriera grazie alla politica. E chi l’ha scoperto? Antonio Di Pietro. Di Pietro è l’origine di ogni male”. Sull’Italicum osserva: “E’ una riforma di merda. Il capolista bloccato? Il coglione bloccato! Grillo invece dice ‘sono stanchino’. Ma che roba è? È una caricatura. Amato” – continua – “prende di pensione 490mila euro all’anno. Come capo dello Stato prenderebbe la metà, non gli conviene. Amato piace troppo a Berlusconi per essere eletto. Casini? Non è credibile” (GUARDA IL VIDEO)
Speranza: “Neppure il M5S rappresenta più l’inquietudine della gente”
“Noi non possiamo non dire che nel nostro sistema politico ci sono cose che scoraggiano la fiducia dei cittadini”. Lo afferma Roberto Speranza, che aggiunge: “Quando vedo una deputata grillina (Paola Taverna, ndr) andare in un quartiere romano ed essere insultata vuol dire che l’inquietudine dei cittadini non la rappresenta nemmeno più il M5S. Questo è preoccupante”. E sottolinea: “Fare il sindaco a 30 anni in un comune di 3000 in Basilicata abitanti significa essere un eroe cittadino. Non ci sono all’antipolitica che dice che tutto fa schifo. Il primo obiettivo di fondo è trasmettere il fatto che questo paese ce la può fare” (GUARDA IL VIDEO)
Landini a Speranza: “E’ un eroe chi prende 1200 euro e paga tasse anziché un sindaco”
“A me sembra un eroe più uno che lavora e prende 1200 euro che un sindaco”. Così Landini risponde alle parole di Speranza e aggiunge: ” drammi dei cittadini non vengono discussi ed è per questo che gli elettori non si sentono rappresentati. Gran parte dell’economia reale è in mano alla malavita organizzata. Secondo i dati Istat, 6 milioni di italiani sono in povertà assoluta, 9 sulla soglia di povertà. E mentre l’Italia si impoverisce, il governo discute su come salvare Berlusconi e farlo rientrare in politica” (GUARDA IL VIDEO)
Speranza vs Landini: “Non faccia il populista come Grillo e Salvini”
Acceso scontro tra Landini e Speranza, che accusa il segretario della Fiom di parlare come un populista e cita la nomina di Cantone. Landini ribatte: “Il suo governo si è incontrato con Berlusconi al Nazareno, ma non in piazza con milioni di lavoratori”. Speranza invita invece a riconoscere un segnale positivo nel governo Renzi (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “Gabanelli sarebbe un ottimo capo dello Stato”
“Mio padre, partigiano, si rivolterebbe nella tomba se vedesse che fine ha fatto la sua voglia di libertà”. Così Alba Parietti, che osserva: “Per me la politica non esiste più. I partiti non hanno più senso: ora si è grillini, berlusconiani, renziani. E Salvini molto spesso cavalca le disgrazie”. Sul toto-nomi del Quirinale, afferma: “La Gabanelli ha coraggio e forza, mi piacerebbe rappresentasse il nostro Paese. Sarebbe un’ottima Presidente della Repubblica” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio su toto-nomi del Colle: “Il Renzi prima della cura”
E’ partita la corsa al Quirinale. Corsa si fa per dire: vista l’età media dei candidati, è già un miracolo se stanno in piedi da soli e non devono usare il girello”. Così Marco Travaglio apre il suo editoriale sul toto-nomi del Quirinale. E aggiunge: “Strano che accada proprio ora che comanda il giovane rottamatore e rivoluzionario: Renzi, che ha appena compiuto 40 anni. Due anni fa, non ancora segretario, non voleva fra i piedi nemmeno i 60enni”. Il condirettore de Il Fatto Quotidiano osserva: “E ora chi sono i favoriti di Renzi? Tre teneri puledrini che scalpitano ai blocchi di partenza: Amato, Mattarella e Finocchiaro”. Travaglio traccia quindi un ritratto dei tre candidati: “A proposito di casta la Finocchiaro è in Parlamento dal 1987: 28 anni fa. Anche lei è stata bocciata dai suoi elettori quando si candidò a governatrice della Sicilia, e alle penultime elezioni per farsi rieleggere si paracadutò in Puglia, visto che in Sicilia la conoscono, dunque non la votano più neanche i parenti stretti”. E menziona il marito della Finocchiaro, Melchiorre Fidelbo, sotto processo a Catania per abuso d’ufficio e truffa. E aggiunge: “Poi c’è Mattarella, anche lui siciliano, ma non ex comunista, bensì ex dc. Ha 74 anni, è entrato alla Camera nel 1983, mentre Renzi entrava in terza elementare. Ora è giudice costituzionale. Quel Renzi là, prima della cura, voleva un presidente al di sopra di ogni sospetto. Ora, per carità: Mattarella è figlio del vecchio dc Bernardo, sospettato di amicizie mafiose, ma le colpe dei padri eccetera”. E infine è il turno di Giuliano Amato: “Il favorito resta comunque Giuliano Amato, anche perchè è il candidato di Berlusconi, quindi a Renzi deve piacere per forza sennò addio Nazareno, addio riforme e addio governo. E poi diciamolo: Amato è proprio il simbolo della rottamazione e dell’anti-casta. Sta per compiere 50 anni di politica. Il tipico presidente che la gente per strada si spella le mani per fargli la ola. Gli lanciano pure i petali di rose. Una sferzata di giovinezza e aria pura. Amato è un po’ come Picasso: periodo blu, periodo rosa, periodo cubista” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “Da americano voglio bene all’Italia”
“Da americano non mi schiero nella politica italiana, voglio solo bene all’Italia”. Sono le parole di Alan Friedman, che aggiunge: “La legge elettorale non è una priorità per la maggior parte degli italiani. La minoranza del Pd non vuole accettare che nella democrazia la maggioranza vince e la minoranza deve mettersi in riga”. E aggiunge: “Spero che il nuovo capo dello Stato sia meno interventista, più legato all’interpretazione della Costituzione. Spero che il nuovo Presidente della Repubblica sia più arbitro e meno partigiano” (GUARDA IL VIDEO)
Sgarbi: “Raffaele Cantone? Un vigile urbano”
Sgarbi osserva che anche a Luttazzi è stata contestata l’evasione fiscale, ma non ha ricevuto lo stesso trattamento dell’ex governatore dell’Abruzzo. E aggiunge: “Si parla dell’Expo di Milano solo per Raffaele Cantone. Ma chi è? Un vigile urbano. L’Italia è il Paese più ricco del mondo governato dai più ignoranti del mondo”. Poi lancia il suo candidato preferito per il Colle: “Riccardo Muti, come capo dello Stato, sarebbe applaudito per strada e rappresenterebbe la bellezza della cultura italiana” (GUARDA IL VIDEO)
Parietti a Friedman: “Capo dello Stato arbitro? Ma non è arbitro se eletto dai giocatori”
“Il Presidente della Repubblica è un arbitro, ma che arbitro può essere se viene eletto dai giocatori?”. E’ la domanda posta da Alba Parietti ad Alan Friedman. Landini commenta: “Almeno il governo dovrebbe essere eletto dai cittadini”. Friedman spiega perché e cosa dovrebbero fare perché gli italiani scelgano da soli il presidente della Repubblica. Poi aggiunge: “Stasera Renzi sta mangiando con Merkel. Speriamo non dica “Ja” ma “Basta, Merkel!” e faccia la voce grossa” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Gli strani poteri della politica”
Secondo Maurizio Landini, la sinistra italiana o è sociale o non lo è: con l’attuale situazione italiana la tenuta democratica dell?Italia è a rischio. Non si tratta di non andare a votare, ma di ammettere che i partiti stanno rispondendo a determinati poteri che non vengono da tutti i cittadini (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “Il peso dell’Italia in Europa”
Secondo Friedman, le iniziative della Bce sono dettate in parte dalla situazione italiana e le parole di Renzi, che si dice soddisfatto a metà di quello che sta facendo la Banca Centrale, dimostrano che forse è proprio così (GUARDA IL VIDEO)
“Nazareno Renzoni” su toto-nomi Quirinale: “Amato? Non piace a Renzi”
Introdotto dal giornalista dell’Huffington Post, Alessandro De Angelis, ecco Nazareno Renzoni, personaggio inventato da Michele Santoro ed esperto sul prossimo presidente della Repubblica. E rivela: “Amato? Renzi non si fida di lui. Anna Finocchiaro? Il vantaggio è il fatto che sia donna. Mattarella? A Berlusconi non piace, lo considera un rompiscatole” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Debito e interessi Italia vanno alle banche tedesche”
“L’Italia oggi ha un debito pubblico altissimo e paga molti interessi. Dove vanno? Alle banche tedesche. Una parte degli interessi dovrebbe invece essere reinvestita”.Lo afferma Maurizio Landini, che cita anche gli Usa: “La banca, la Federal Reserve, ha comprato parte del debito pubblico, lo ha allungato, non ha fatto pagare gli interessi e ha favorito la ripresa. Dovrebbe farlo anche la Bce” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman vs Landini: “Vuoi fare la guerra contro la Germania?”
Friedman accusa di populismo Landini e chiede: “Vuoi fare la guerra contro la Germania?”. Poi ribatte: “Il mio Paese non ha comprato il debito pubblico. Oggi dovreste festeggiare per i 60 miliardi della Bce, perché aumentano l’inflazione che è un lievito per la crescita economica. La Germania ha fatto un regalo epocale all’Italia e odia questa mossa di Draghi” (GUARDA IL VIDEO)
Dragoni: “Draghi? Candidato ideale al Colle, ma vuole restare alla Bce”
“Draghi sarebbe il candidato al Colle che metterebbe d’accordo, da Berlusconi a Scalfari, ma lui vuole rimanere alla Bce”. Lo afferma Gianni Dragoni, nel suo consueto editoriale. E aggiunge: “I tedeschi non vogliono pagare i debiti di chi “non fa i compiti a casa”, come dice la Merkel. La Bce da marzo emetterà ogni mese 60 miliardi che verranno utilizzati per comprare il debito pubblico dei Paesi Ue” (GUARDA IL VIDEO)
Alba Parietti: “Vorrei Don Ciotti come presidente della Repubblica”
“Dal momento che il presidente della Repubblica dev’essere un arbitro, io ci vedrei bene Don Ciotti”. Lo afferma Alba Parietti, che aggiunge: “Non si farebbe abbindolare da nessuno. E’ un nome che mi suggeriscono dai social network” (GUARDA IL VIDEO)
Friedman: “I veri gattopardi sono la minoranza Pd”
“Il vero covo dei gattopardi in Italia è nella minoranza del Pd”. Così Alan Friedman risponde a una domanda di Alba Parietti (GUARDA IL VIDEO)
Taverna (M5S): “Prodi al Colle? No, noi vogliamo uscire dall’euro”
“Vogliamo far saltare il patto del Nazareno? Per far saltare un patto dovremmo conoscerne il contenuto”. Così Paola Taverna commenta le manovre di Renzi e Berlusconi per l’approvazione della legge elettorale e in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. E aggiunge: “Siamo stati anni con il Porcellum e ora andiamo con l’Italicum 2.0 fino a che la consulta dirà che non va bene?”. E a Sandro Ruotolo che, chiede se il M5S non rischi di uscire dai giochi del successore di Napolitano, risponde: “Nomi come Casini o Amato sono impresentabili. Prodi no per coerenza, noi vogliamo uscire dall’euro. Noi del Movimento 5 Stelle non siamo ininfluenti, siamo scomodi. Nomi validi ci sono, ma non voglio farli per evitare di bruciarli” (GUARDA IL VIDEO)
Travaglio: “Il patto del Nazareno e il pattone del Nazarenone”
Marco Travaglio sottolinea che nessuno conosce gli esiti del patto del Nazareno e gli incontri tra Renzi e Berlusconi: nove in un anno. E puntualizza: ” una finzione dire che vogliono scegliere il Presidente col M5S. Per iniziare dovrebbero lasciare Berlusconi e fare altri nomi. Il presidente della Repubblica dev’essere scelto al di fuori della casta” (GUARDA IL VIDEO)
Di Maio (M5S): “I partiti? Fanno i passacarta di Renzi e Berlusconi”
Luigi Di Maio, leader in pectore del Movimento 5 Stelle e indicato nei mesi scorsi come unico interlocutore di Renzi per una possibile convergenza M5S – Pd, spara a zero sul premier e sul patto del Nazareno: “I partiti stanno facendo i pigia-bottoni di Renzi e Berlusconi” commenta. E chiarisce che la convergenza nel voto sull’emendamento Gotor con la minoranza democratica è stata solo un episodio. “I partiti stanno facendo i passacarta di Renzi e Berlusconi. La spaccatura nel PD in due parti ci consegna due gruppi con la stessa concezione della politica, con un leader che decide e gli altri che acconsentono” – attacca – “ma in queste battaglie dove sono i cittadini?”. E sul presidente della Repubblica ha le idee chiare: “Napolitano non è stato un arbitro, serve qualcuno che dica ‘io queste porcate non le firmo’” (GUARDA IL VIDEO)
Marco Travaglio cita Sandro Pertini
“Il problema non è quanto tempo uno è stato in Parlamento, ma cosa ha fatto in Parlamento”. Sono le parole di marco Travaglio che cita una frase di Sandro Pertini, che, in qualità di presidente della Camera, si rifiutò di firmare l’aumento dell’indennizzo ai parlamentari (GUARDA IL VIDEO)
Speranza: “Ringrazio Napolitano: ha salvato l’Italia”
“Per me il Preisdente della Repubblica non può essere un passante preso dalla strada, ma uno che conosce le istituzioni. Essere stati in Parlamento non è un elemento di cui vergognarsi”. Lo afferma Roberto Speranza, che ringrazia Giorgio Napolitano: “Ha salvato l’Italia”. E sottolinea di credere nel dialogo tra forze politiche diverse (GUARDA IL VIDEO)
De Angelis e “Nazareno Renzoni” sul toto-Quirinale: “La carta a sorpresa potrebbe essere Del Rio”
Alessandro De Angelis e Narareno Renzusconi raccontano i retroscena che sono dietro all’elezione del Presidente della repubblica e quali sono sono graditi a Renzi e Berlusconi. E rivelano: “Padoan? stato dato troppo presto per azzoppato. La carta a sorpresa potrebbe essere Graziano Del Rio”. E ancora: “Se Renzi avesse 50 anni lascerebbe Palazzo Chigi alla Boschi e correrebbe al Colle, ma non può. Altro nome è quello del presidente del Senato, Pietro Grasso. Con Grasso Presidente, il salva-Silvio passerebbe senza che qualcuno gridi all’inciucio” (GUARDA IL VIDEO)
Landini: “Berlusconi arbitro per il toto-Quirinale? E’ pericoloso”
Maurizio Landini si sofferma sulla posizione attuale di Silvio Berlusconi: in un momento come quello attuale, in Italia il Cavaliere non può essere arbitro dell’elezione del Presidente della repubblica. E sottolinea: “Pertini non è mai stato nominato in Parlamento, è stato eletto”. Ricorda poi che alle elezioni ormai quasi la metà dei cittadini non va più a votare e aggiunge: “In Italia non vedo antipolitica, ma anzi una domanda di partecipazione. Il problema è che non ci sono gli spazi per farla. I partiti oggi non sono soggetti per trasformare, ma vedono il governo come puro comando” (GUARDA IL VIDEO)
Landini vs Speranza: “Fate quello che vi dice Confindustria”
Rovente scontro tra Roberto Speranza e Maurizio Landini. Il deputato Pd osserva: “Mi sarei aspettato da Landini parole sulla crisi dei sindacati”. “Non iniziamo a dire stronzate” – replica il segretario della Fiom – “sto facendo una battaglia per il ricambio nei sindacati. Voi fate quello che vi dice Confindustria”. Speranza ribatte accusando Landini di fare “propaganda imbarazzante” (GUARDA IL VIDEO)
Le vignette di Vauro: dal toto-Quirinale a papa Francesco
La rassegna dei fatti della settimana raccontata dalle vignette di Vauro: dal discusso tweet di Gasparri su Greta e Vanessa al litigio tra Brunetta e Berlusconi fino alle ultime esternazioni di papa Francesco e alla corsa al Colle (GUARDA IL VIDEO)
PADRINI FONDATORI
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Toto Quirinale, perché Rodotà vince e svanisce?
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Roma, 21 feb. (Adnkronos) - “Credo che, sotto il profilo geo culturale un'enfasi forte sul consesso europeo sia strettamente necessario perché ritengo che si stia perdendo culturalmente un ruolo che il nostro contesto geografico politico ha sempre avuto. Con il linguaggio dei numeri, il valore delle nostre imprese in relazione al totale delle imprese del mondo non è sceso, è crollato in modo ingiustificato. Se confrontate il 2005 con il 2024, vi accorgete che il prodotto interno lordo dell'Europa è passato dal 35% del totale del mondo al 20%. Siamo scesi come peso e come significatività. Se poi andiamo a vedere il peso delle società quotate, nel 2005 e oggi, troviamo che è passato dal 35% del totale a meno del 15%”. Così Maurizio Dallocchio, professore ordinario università Bocconi, intervenendo oggi a Firenze al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia, la due giorni interamente dedicata al confronto tra le parti politiche, le Istituzioni e i cittadini.
Nel mondo, “le banche europee, sono irrilevanti - aggiunge Dallocchio - La prima banca europea per dimensione di capitalizzazione è dopo il numero 20. Nelle prime 10 ce ne sono 4 americane, 4 cinesi, una della Gran Bretagna e una giapponese. Non ce n'è una europea. Le banche europee, per finanziare le imprese europee, sono fortissime, sono importantissime - evidenzia il professore - Se consideriamo 100 il debito delle imprese europee, 75 è debito bancario e solo 25% è legato ai mercati e all'emissione di titoli obbligazionari. Credo che se partiamo da questi numeri ci rendiamo contro che stiamo diventando, in qualche modo, preda, sotto il profilo economico. Ma - avverte il professore - l'economia influisce sulla politica e sulla società ed evidentemente dà un impulso numerico alla cultura prevalente”.
C’è una concentrazione geopolitica delle maggiori imprese del mondo. “Tra le prime otto per capitalizzazione di borsa, sette sono statunitensi, l'altra è saudita e fa petrolio - illustra l’esperto - Quella che capitalizza di più in borsa, che vale 3.600 miliardi di dollari, molto di più del debito pubblico italiano per intenderci, quasi il doppio del Pil italiano, è una società che appartiene al settore tecnologico. Le sette americane sono tutte imprese tecnologiche. Per cui il secondo elemento di concentrazione, il settoriale, è potentissimo. Le prime otto società per capitalizzazione di borsa, nel 2005, l'anno di riferimento che ho preso insieme al 2024, erano presenti in sei settori diversi: il farmaceutico, diversificato, la grande distribuzione, il bancario, l'oil and gas e le tecnologie. Oggi i settori presenti sono, praticamente, uno”.
Inoltre, “la capitalizzazione di borsa delle prime cinque società al mondo per capitalizzazione - rimarca il professore - valgono il 30% del mercato di tutto il mondo. La sola, Nvidia, che è legata al mondo dell'intelligenza artificiale, da sola pesa una 1,6 tutta la borsa tedesca: una concentrazione dimensionale incredibile, mai esistita in passato. Altamente preoccupante è che si tratta di realtà proprietarie. Nel 2005, delle grandi imprese che connotavano il mondo, la concentrazione della proprietà era altamente diffusa. Nessuno possedeva più del 7 - 8 - 9%. Oggi, le prime otto società per capitalizzazione, si rifanno al nome di un padrone. Sotto il profilo evidentemente economico, finanziario, ma anche sociale e culturale, ha un impatto sul mondo che è straordinario”.
Come Europa, “se vogliamo tornare ad avere il ruolo sotto il profilo culturale in primo luogo sotto il profilo economico e sociale - suggerisce Dallocchio - è necessario accettare che ci sia un debito comune, è necessario provvedere a una difesa comune, al rilancio dei mercati e della finanza, intesa nel senso buono, dei soldi che finiscono alle aziende proveniendo dalle famiglie. È necessaria una fiscalità omogenea ed è necessario prendere consapevolezza del fatto che se vuoi essere competitivo devi investire in tecnologie e in intelligenza, che poi naturale o artificiale, con una visione di lungo periodo che porti a credibilità, a sostenibilità, a visibilità, a credito, che si trasformi anche in credito culturale della nostra Europa”. In questo contesto, l’Italia “è un Paese che paga una valanga di tasse. Partiamo da un livello di tassazione che, rispetto ad altri Paesi è mostruosamente superiore”. Va bene la rottamazione delle cartelle esattoriali? “Si, ma cum grano salis”, conclude.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sulportale Eurofocus.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "La politica deve essere capace di guidare la narrazione, le trasformazioni, non deve essere esecutrice di decisioni raggiunte in altri ambiti. Meritocrazia Italia chiede un rinascimento della politica, per questo siamo a Firenze. La politica non è solo nei palazzi, parte dal basso e abbiamo ambizioni grandi, anche oltre confine". Lo ha detto Zenaide Crispino, ministro MI Turismo, Cultura, Impresa e Territorio, nel suo intervento al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia in corso a Firenze.
"La geopolitica e la geo cultura si muovono in un gioco di specchi - spiega Crispino - perché si condizionano reciprocamente e il momento storico che viviamo ci pone di fronte a degli scontri asimmetrici. C'è un occidente che si dibatte per mantenere la geocultura, anche al cospetto di un sistema che manifesta delle crepe e delle fragilità. Ci sono Paesi come quelli del Golfo, l'India, la Cina che vogliono riscrivere le regole proprio della geopolitica, si muovono tra capitalismo e autoritarismo, tra egemonia e soft power. Le guerre vogliono riscrivere le frontiere del diritto internazionale. Poi c'è l'Europa, che sembra un po' dispersa tra questi giganti”. A livello internazionale, “sicuramente l'elezione di Trump vede degli Stati Uniti che accelerano sull'indipendenza energetica - illustra - ma che, nello stesso tempo, si svincolano da trattati internazionali che sono stati stilati proprio per una visione coesa internazionale contro il cambiamento climatico. C'è la Cina che, pur essendo uno dei paesi più inquinanti al mondo, ha il monopolio nella produzione delle tecnologie green. C'è l'Europa che insegue, una transizione ecologica giusta, ma tante volte anche ideologica. Ci siamo persi, a volte, perché scollati dalle esigenze delle economie reali".
Ma "l'ambiente non è solo un problema climatico, è anche un problema di sicurezza - sottolinea Crispino - perché dove ci sono delle crisi climatiche si evidenziano anche spesso delle crisi umanitarie e migratorie. Anche in questo caso la politica e la cultura non possono discostarsi l'una dall'altro. Tante volte meritocrazia ha chiesto l'integrazione reale che si basa sull'incontro di quelle culture che vengono in contatto, che restituiscano la tolleranza a chi deve ospitare e la dignità a chi viene ospitato. Questo, a dispetto di un'accoglienza indiscriminata, che invece crea quelle bolle di subcultura che genere illegalità e quindi intolleranza. Anche la giustizia è un elemento essenziale nell'immaginario collettivo. La giustizia deve essere percepita come equa, certa, svincolata dalla burocrazia, deve restituire sicurezza, certezza del diritto, ma anche della pena". Rimarcando l’importanza della politica, Crispino conclude mettendo in guarda sull’affacciarsi di "protagonisti, che sono soggetti privati, che perché dispongono di un potere finanziario tale, hanno la possibilità di gestire asset strategici, la comunicazione, la sicurezza, l'intelligenza artificiale, le energie rinnovabili, fino alla conquista dello spazio. Il mio riferimento non è velato, sto parlando Musk, ovviamente".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - "Stiamo assistendo a dei profondi cambiamenti. Non so se la geopolitica salverà il mondo, credo che la diplomazia lo possa fare, con tutte le dovute cautele. Il lavoro delle diplomazie di tutto il mondo" è "sempre stato fondamentale per evitare guerre o farle finire e questo è un momento in cui, nel quadrante dove lavoro io, cioè nel Golfo ma anche nel resto del Medio Oriente, stiamo assistendo, dopo oltre un anno, a qualche buona notizia. Cessate il fuoco a Gaza, cessate il fuoco in Libano. Ci sono stati dialoghi interregionali che sicuramente fanno sperare in una nuova fase. Tutto è ancora molto fragile e quindi dovremmo lavorarci con enorme forza". Lo ha detto Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell’Ue per la regione del Golfo, intervenendo oggi a Firenze al focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia, la due giorni interamente dedicata al confronto tra le parti politiche, le Istituzioni tutte e i cittadini.
"Sicuramente questo è un momento in cui a livello internazionale è meglio non lavorare da soli - aggiunge Di Maio - Più si può stare insieme e si può lavorare insieme ai nostri alleati, ai nostri partner, meglio è. L'illusione che si possa fare, si possa affrontare le dinamiche geopolitiche da soli è qualcosa che appartiene a un passato, neanche di grande successo, e questo è pienamente in linea anche con lo spirito con cui il governo italiano sta affrontando questo momento. Molti si meravigliano che l'incontro tra Trump e Putin possa avvenire in Arabia Saudita, ma l’Arabia Saudita ha costruito una politica estera, soprattutto nei momenti di grande polarizzazione del mondo. Dopo il Covid sui vaccini o dopo l'aggressione russa all'Ucraina, è chiaro ed evidente che questi Paesi" del Golfo “hanno investito in una politica multipolare, come la chiamano, e oggi riescono a dialogare con tutti, anche con gli europei, da una posizione molto credibile, evidentemente".
Tale situazione "non riguarda soltanto i sauditi - conclude Di Maio - Gli emiratini nell'ultimo anno hanno negoziato il rilascio di prigionieri sia russi che ucraini, per oltre 2000 persone, i catarini hanno fatto rientrare i bambini ucraini in Ucraina dalla Russia, grazie ad una mediazione tra Russia e Ucraina e così via. Assistiamo a un Golfo, il paese e la regione in cui lavoro, che diventa sempre più un hub per mediazioni diplomatiche e facilitazioni diplomatiche. La buona notizia è che noi", come italiani "abbiamo ottimi rapporti con loro e siamo partner strategici di questi paesi. Lo dico senza nessun interesse, e come una persona che sicuramente ha avuto anche diverse discussioni, con gli attuali leader politici: credo che siamo in un momento europeo in cui l'Italia si sta dimostrando uno dei paesi più stabili politicamente e questa non è una cosa da poco. Dobbiamo cercare di ricostruire sempre più una politica che tenga al centro l'interesse europeo, abbiamo bisogno adesso di mettere al centro l'interesse europeo".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Nella riforma della giustizia "il problema è nella narrazione. Conosco centinaia di colleghi assolutamente onesti, desiderosi di esprimersi in collettività. Definire i gruppi come delle correnti, gruppi di potere per alterare il meccanismo della giustizia, non corrisponde alla realtà globale che conosco”. Così Cesare Parodi, presidente Associazione nazionale magistrati, partecipando focus dedicato alla Geo cultura in occasione della Direzione nazionale di Meritocrazia Italia in corso a Firenze, sottolinea che “gli interlocutori per Anm sono tutti, quindi anche con il governo: anche in un momento difficile come questo, se qualcuno è disposto ad ascoltarci, la porta è aperta. È un principio irrinunciabile, ma serve una volontà. La speranza è che ci possa essere un dialogo assolutamente franco, leale e costruttivo da entrambe le parti".
Sulla geopolitica "l’unica cosa sensata che posso dire - aggiunge Parodi - è una profonda e profondissima preoccupazione a livello internazionale con prospettive molto pericolose e negative, non solo a livello bellico, ma anche per le ricadute economiche che possono verificarsi. Da cittadino, prima che da magistrato, chiederei una maggiore capacità di sedersi intorno al tavolo. Sono morti troppi ragazzi russi e ucraini. Il sentimento di preoccupazione penso possa essere condiviso".
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Il Senato della Repubblica ha deciso di ricordare il terzo anniversario dell'invasione dell'Ucraina. Lunedì 24 febbraio la facciata di Palazzo Madama sarà illuminata con i colori della bandiera ucraina dalle ore 18 fino alle 7 del giorno successivo.
Milano, 21 feb. (Adnkronos) - Nessun ordine di cancellare il video, ma una 'diffida' a divulgarlo. E' questa la spiegazione fornita da carabinieri, indagati per depistaggio e favoreggiamento, sentiti in procura a Milano nell'inchiesta sull'incidente accaduto la sera del 24 novembre nel quartiere Corvetto dove ha perso la vita Ramy Elgaml, 19 anni di origine egiziana. I due militari sono arrivati con una terza gazzella quando il T Max era già a terra e un collega stava praticando il massaggio cardiaco al diciannovenne. I militari, che hanno identificato il giovane che stava filmando, gli avrebbero chiesto di non mostrare le immagini perché dal contenuto fortemente sensibile.