“Respingere i malati (i disabili ) è una forma di terrorismo di Stato” (Papa Francesco).
Quando i confusi e ripetuti comunicati stampa ufficiali della Regione Campania si sommano alle dichiarazioni ai tg nazionali e locali dell’incolpevole assessore di turno, si viene sfiorati dal sospetto che le famiglie dei disabili abbiano frainteso il testo del decreto 108 che ha decretato l’espulsione di 1530 disabili mentali dai semiconvitti.
È opportuno allora fare qualche precisazione utile a quanti continueranno ad occuparsi di questa penosa vicenda. Il decreto 108 del 10 ottobre ascrive in bilancio una voce di risparmio di 42 milioni di euro che un volenteroso studente della scuola media ricava da una operazione di moltiplicazione di due fattori (numero disabili e costo pro capite). Questo è, niente altro.
È nel decreto una voce di risparmio che non può prestarsi ad interpretazioni e che risulta dagli atti ufficiali. Non si tratta di un dato tendenziale ne potrà mai essere cancellato dai successivi decreti attuativi. Abbiamo trovato singolare, stupefacente, preoccupante, che le forze politiche sedute tra i banchi dell’opposizione non abbiano rilevato nei tempi idonei (prima dell’approvazione del bilancio!) questo aberrante taglio fatto sulla carne viva dei disabili.
Un ravvedimento tardivo quello operato dai politici del centrosinistra giunto nei giorni precedenti la mobilitazione di quasi un migliaio di persone. Strano vero? Eppure nei comunicati ufficiali la Regione ha dispensato, agli increduli giornalisti, dichiarazioni come: “5000 posti aggiuntivi saranno resi disponibili e nessun disabile andrà a casa”.
Purtroppo verba volant mentre scripta manent e infatti sempre nel decreto 108 i 4984 posti si materializzano nella tabella che segue:
Peccato che non siano assolutamente riservati ai disabili ma fanno riferimento alle Rsa per anziani! Per anziani.
Purtroppo aver scoperto il bambino con le mani nella marmellata ha indotto in dichiarazioni e comportamenti contraddittori da parte degli evidentemente confusi politici coinvolti.
Se si pensa che alla manifestazione del 21 erano presenti contemporaneamente in piazza i responsabili del decreto (ass. regionale Politiche Sociali ) e alcuni consiglieri dell’opposizione risvegliatisi dal “letargo”, viene da chiedersi in che razza di Paese viviamo.
Presidente Caldoro, non si fa così, lei sa perfettamente che un anziano solo non è un disabile. Presidente, qualcuno dei tecnici che la circondano dovrà informarla che, nonostante tutte le azioni di resistenza che noi, le garantiamo, opporremo al decreto, alla fine i disabili resteranno a casa.
Dica la verità, anche se terribile. Certo le Asl faticheranno un po’ all’inizio, la burocrazia in questi casi può diventare un alleato delle famiglie, ma poi rimarrà il suo decreto e quella intollerabile e disumana decisione.
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