La quiete dopo la tempesta! Quella che si è abbattuta sulla Rod Laver Arena oggi è stata una tempesta improvvisa quanto inaspettata. Andreas Seppi che batte Roger Federer al terzo turno degli Australian Open è la prima sorpresa del torneo. Tralasciando il palmares dei due, bastavano i precedenti, 10 a 0 per lo svizzero, a lasciare poco spazio ai sogni dell’altoatesino che invece ha trovato la giornata perfetta. La tempesta (anche quella perfetta) di Andreas è figlia di un gioco solido e di una pulizia nel colpo che rispecchia una personalità serena di un giocatore che superati i 30 anni ormai si conosce e così ha capito subito che si poteva fare.
Dall’altro canto lo stesso Federer, a fine partita confessava un presentimento: “Mi sono sentito, per qualche motivo, ieri e questa mattina che non sarebbe stato molto semplice… Speravo solo che fosse una di quelle sensazioni che a volte si hanno, ma che non sono del tutto vere e che poi, una volta in campo, si gioca come sempre. Era un errore… e a volte queste cose accadono”. Dopo quasi 3 ore lo stupore per il 6-4, 7-6, 4-6, 7-6 a favore dell’italiano è tutto nella gioia incontenibile della figlia di Massimo Sartori, il coach di Seppi. Il suo stupore era quello di tutti gli appassionati che, ancora una volta, tornano a sperare che dopo la tempesta non si ripiombi nella solita quiete che spesso sa di calma piatta.
Domenica, oltre la rete, ci sarà l’australiano Nick Kyrgios. Giovane, talentuoso e affamato. Avrà il pubblico dalla sua e se il servizio gli gira per Seppi saranno dolori. Ecco, il bolzanino ha una doppia responsabilità adesso: cogliere una vittoria con un avversario meno quotato dopo una grande impresa è ancor più un’impresa. Smaltire la “sbornia” credo non sia un problema per un ragazzo posato come Andreas che al contrario di qualcun altro sa che deve giocare al suo massimo, sempre, perché poi bisogna fare i conti con l’avversario.
I conti, domenica, li farà anche il tennis italiano, almeno quello maschile che non vede un grande risultato da troppo tempo per non sperarci al primo sussulto. Seppi deve battere Kyrgios per arrivare ai quarti dove incrocerebbe Murray o Dimitrov. Da lì in poi è lecito sognare ma occorre che la tempesta torni e non si plachi, in Italia è partita una danza propiziatoria perché della quiete, il nostro tennis è stufo.