La manifestazione indetta dopo il ferimento di un attivista del centro sociale Dordoni, per il quale sono indagati quattro militanti di CasaPound. Duemilacinquecento in corteo, arrivi anche dall'estero. Danneggiati banche e negozi. Il sindaco: "Vigliacchi delinquenti"
Un elicottero tutto il pomeriggio a sorvolare Cremona. Sotto, una guerriglia urbana senza precedenti in città. In questo si è trasformato il raduno antifascista indetto dal centro sociale Dordoni a seguito degli scontri di domenica scorsa, che avevano visto il ferimento di un attivista del centro sociale, per i quali ora sono indagati quattro attivisti dello steso Dordoni e quattro militanti di CasaPound. Un corteo iniziato pacificamente che successivamente è degenerato. Una giornata senza precedenti all’ombra del Torrazzo. 2500 manifestanti: 22 pullman, 500 quelli arrivati in treno e 200 macchine. I manifestanti sono arrivati da tutta Italia: Napoli, Milano, Torino, Roma, Mantova, dall’Emilia Romagna e dal Veneto. E dall’estero: Spagna, Turchia, Francia, Germania, Inghilterra.
Video di Fabio Abati
Il bilancio degli scontri: assalita la caserma della polizia locale (all’indirizzo della quale è stata lanciata una bomba carta), accerchiata quella dei carabinieri, due feriti (codici gialli, ma da verificare se legati agli scontri). A terra sono rimasti sassi e bottiglie ovunque. Muri imbrattati e vetrine sfasciate. I commercianti colpiti sono intenzionati a fare causa al Comune per i danni subiti. Danni alle banche: l’UniCredit di viale Trento e Trieste, dove è transitato il corteo da cui sono partiti gli scontri, e la Banca di Piacenza di via Dante.
Foto di Simone Bacchetta
Dopo un inizio di manifestazione tranquilla, a metà di Viale Trento e Trieste, all’altezza del Parco del Vecchio Passeggio, è scoppiato l’inferno. Gli autonomi coperti da caschi, passamontagna e armati di bombe carta, candelotti, pietre, spranghe hanno attaccato le forze dell’ordine. La polizia ha creato una barriera e ha risposto con i lacrimogeni urticanti. I manifestanti non hanno rispettato il percorso del corteo perché con ogni probabilità volevano giungere in via Geromini, dove aveva sede CasaPound.
Su quanto accaduto nel pomeriggio si è sfogato il sindaco Gianluca Galimberti: “Eravamo con l’Unità di crisi del Comune di Cremona alla centrale operativa della Polizia locale quando vigliacchi delinquenti hanno portato un attacco al comando, dopo aver riversato la loro violenza stupida in altri luoghi della nostra città e aver riempito di fumo di odio le case dei nostri cittadini, parenti e amici. Nessuno, ribadiamo nessuno, ha permesso questo corteo pieno di violenza”. L’autorizzazione della manifestazione – ha precisato il sindaco – “non rientra giuridicamente tra le competenze del Comune di Cremona. Ciò che abbiamo potuto fare è stato, in accordo totale con le altre istituzioni e le forze dell’ordine, lavorare per limitare il più possibile i danni”.
Twitter: bacchettasimone