Il consiglio comunale di Varese ha approvato a maggioranza una mozione contro il burqa, il velo integrale simbolo di una visione integralista dell’Islam. Il testo era stato presentato nel mese di agosto dal consigliere forzista Piero Galparoli, lo stesso che tempo fa propose di conferire la cittadinanza onoraria a Silvio Berlusconi ed è stato discusso in occasione dell’ultima seduta di consiglio. Si tratta, va precisato, di una mozione non vincolante, che non produrrà alcun effetto materiale. Si tratta chiaramente di un atto politico, mosso dalla volontà di disincentivare “usanze che contrastano con la storia, le leggi e il comune sentire del nostro Paese”. Usanza, quella del burqa che oltre a non essere particolarmente diffusa è già vietata dal nostro ordinamento, come ha fatto notare il consigliere comunale di Sel, Rocco Cordì: “La legge già lo vieta, la mozione è totalmente pretestuosa e volta solo ad alzare polverone, alimentando un clima di odio di cui non c’è alcun bisogno”. Sorride invece Samir Baroudi, rappresentante della comunità islamica varesina: “Vivo da 50 anni in Italia, non ho mai visto una donna con il burqa. Purtroppo stanno speculando sulla questione per gettare fango sull’islam e sulle moschee”. Il consigliere comunale Giacomo Cosentino (Forza Italia) dal banchetto anti mosche allestito in piazza sottolinea l’esigenza di tenere alta la guardia: “Non vogliamo persone mascherate nella nostra città” di Alessandro Madron
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