Ma perché il M5S non è alleato con Syriza in Europa? In attesa delle elezioni greche, che potrebbero cambiare il corso dell’intera gestione della crisi economica che attanaglia l’Europa da anni, George Katrougalos, eurodeputato greco di Syriza, apre il dialogo con gli eurodeputati a cinque stelle, ma avverte: siamo di fronte a un bivio, da una parte chi vuole un’Europa sociale, dall’altra i nazionalisti xenofobi.
Alexis Tsipras potrebbe superare il 35 per cento alle elezioni greche di domenica che consentirebbero al suo partito di raggiungere la maggioranza assoluta. A sostenerlo in Grecia, oltre a migliaia di cittadini, anche Pablo Iglesias, leader dello spagnolo Podemos, partito di sinistra in testa ai sondaggi in Spagna – che andrà al voto nel 2015. I due partiti sono alleati anche in Europa, dove al parlamento europeo siedono nel gruppo politico della Sinistra unita (Gue).
A guardare le loro posizioni all’Europarlamento – le votazioni, gli interventi in commissione, gli emendamenti presentati – appaiono evidenti i punti in comune con il Movimento 5 Stelle, almeno in Europa. Lo conferma George Katrougalos, eurodeputato di Syriza, che parla di “contatti e discussioni con deputati M5S” e di “molte possibilità di cooperazione e punti in comune” e questo perché, come dice lui, “il M5S è un movimento eterogeneo, e presenta molti aspetti di sinistra”.
Eppure lo scorso giugno il M5S ha scelto di allearsi con gli euroscettici dell’Ukip di Nigel Farage – ricordiamo che nella consultazione online, dove ha prevalso il gruppo Efdd, non era presente né l’opzione Sinistra Unita né quella dei Verdi. “L’Ukip rifiuta l’austerità ma noi non abbiamo niente in comune con loro” spiga Katrougalos, che prosegue: “L’Europa deve scegliere tra il progetto della sinistra per un’Europea sociale e questa destra xenofobica e nazionalistica“.
Possibile che sulla scelta del M5S abbia pesato il solito tormentone sull’euro? Probabile, dal momento che Syriza – come Podemos – nonostante la forte opposizione alle misure di austerità, non è assolutamente contro la moneta unica. “Non vogliamo uscire dall’euro ma cambiare l’Europa e l’eurozona, vogliamo cambiare la direzione economica dell’Europa per gli interessi dei suoi cittadini”. Secondo Katrougalos, “l’euro non è il problema adesso, il vero dilemma è come cambiare le politiche di austerità” basta pensare che “anche i paesi che non hanno l’euro sono in crisi”. Insomma, secondo Katrougalos “al centro del discorso politico non ci deve essere l’euro ma l’austerità”.
Il M5S, invece, sembra aver messo al centro del suo discorso politico in Europa l’euro – come la Lega Nord, il Front National e l’Ukip – e per questo condivide i banchi dell’Europarlamento europeo con Nigel Farage, e ieri, ad Atene, a lanciare la volata ad Alexis Tsipras c’era solo Pablo Iglesias.
Twitter: @AlessioPisano
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