Giustizia & Impunità

Pirateria online, oscurati 124 siti: trasmettevano film, concerti e sport

Le piattaforme, "posizionate su server all’estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito". La massimizzazione dei profitti era ottenuta anche a danno del mercato pubblicitario. Coinvolto un cofondatore di "The Pirate Bay"

124 i siti web oscurati questa mattina dai finanzieri del Comando Unità speciali nel corso di una vasta operazione di contrasto alla pirateria audiovisiva avviata in seguito a una denuncia di Sky Italia. Le indagini, sviluppate con la collaborazione del Nucleo Speciale Radiodiffusione Editoria, “hanno consentito di verificare come i siti in questione trasmettessero numerosi eventi sportivi e interi campionati di più discipline sportive, concerti musicali e numerosissime opere cinematografiche e televisive senza possedere i relativi diritti, appartenenti a molteplici operatori delle TV a pagamento e non, nazionali ed estere”, spiegano gli investigatori.

Tutti i siti coinvolti nell’operazione,”posizionati su server all’estero, riportavano veri e propri palinsesti organizzati per facilitare la scelta del programma preferito”.  La loro fonte di guadagno? La presenza di banner pubblicitari che venivano inseriti nelle trasmissioni. “Oggi, in Italia – sottolinea la Guardia di Finanza in una nota – la pubblicità online vale complessivamente 2 miliardi di euro, il 25% dell’intero volume d’affari del settore”.

Ma c’è di più: in questi 124 siti oscurati la massimizzazione dei profitti era ottenuta anche a danno del mercato pubblicitario stesso. “Nel corso delle indagini – prosegue la nota – è stato riscontrato che una parte dei contatti pubblicitari è fittizia, poiché sono stati inseriti degli automatismi fraudolenti che conteggiano periodici click sui banner, in realtà mai avvenuti da parte dell’utente che fruisce dei programmi televisivi online”.  A questo proposito sono in corso “attività di analisi informatica per rilevare le concessionarie di pubblicità che hanno consentito a noti brand, attivi nel settore finanziario, immobiliare, del betting online, della distribuzione al dettaglio e delle telecomunicazioni, di trasmettere messaggi pubblicitari sui siti oggi in sequestro”.

In alcuni casi, addirittura, è stata individuata la presenza di un malware informatico capace di rubare agli utenti informazioni personali attraverso la tecnica del phishing. “A riprova del fatto che la pirateria audiovisiva è gestita da ‘professionisti’ della frode – conclude la nota della Guardia di Finanza – tra i domini sequestrati dal Nucleo Speciali Frodi Tecnologiche ne è spuntato uno, ”sportlemon.tv”, registrato a nome dello svedese Gottfrid Swartholm, già noto alle cronache giudiziarie internazionali in quanto cofondatore del famoso sito illegale ‘The Pirate Bay’ e condannato nel suo Paese, nel 2009, a un anno di prigione per violazione del copyright e nel 2013 per frode ed hacking aggravato”.