Il Partito democratico deve proporre per il Colle “una candidatura autorevole, autonoma e in grado di essere ciò che deve essere: il garante supremo della Costituzione“. E se su quel nome “confluiscono altre forze politiche e c’è un largo consenso, un largo accordo nel Parlamento, questo fa soltanto del bene alla democrazia italiana”. Gianni Cuperlo, deputato ed ex presidente del Pd, parla a Milano da Human Factor, la tre giorni di Sel. E in merito all’elezione del successore di Giorgio Napolitano – martedì 27 partiranno le consultazioni – auspica “una proposta unitaria, seria, autonoma” per dare “maggiore equilibrio e garanzia al percorso che ci apprestiamo a fare questa settimana”.
Interviene anche sulle discussioni all’interno del partito sulla legge elettorale, che sono il segno che “c’è vita, oltre che su Marte, anche nel Pd”. “Abbiamo avanzato delle proposte – ha spiegato -. In parte sono state accolte, in parte no. Abbiamo difeso le nostre posizioni, poi siamo in un partito, un partito è una comunità. Si discute”. Secondo Cuperlo, “Renzi dirige il partito su una linea che trovo spesso in contraddizione con le politiche della sinistra. Possiamo uscire e costruire un’altra cosa” oppure “c’è una seconda alternativa che è pensare che dentro quel progetto vive una comunità fatta di passioni che nonostante tutto pensa di battersi a viso aperto”.
Rivolgendosi ai simpatizzanti di Sel arrivati all’incontro, pur apprezzando il lavoro in corso a Milano, sottolinea però che “sarebbe un limite” se si arrivasse alla “rottura di un partito che raccoglie militanti magari delusi ma convinti che in questo partito vi sia un pezzo della loro storia. Lo dico pensando che domani partirà un nuovo tormentone su chi sarà lo Tsipras italiano”, ha proseguito ricordando il leader del partito di sinistra Syriza, dato per favorito alle elezioni greche. “Sarebbe molto bello invece – ha osservato – se ciascuno per dove sta e come sta ragionasse su una crisi che, dopo aver distrutto la vita di milioni di persone, cambi il modo di pensare e organizzarsi”. Poi la chiusura: “La sinistra è molto più di noi. Good luck e camminiamo assieme”.