Politica

Governo, il ministro Lanzetta si dimette. M5S: “Se ne va donna invisibile”

La responsabile del dicastero Affari regionali lascia per entrare nella giunta del presidente Oliverio in Calabria. L'ex capogruppo grillino: "Ignoravamo totalmente la sua esistenza"

Il ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta ha rassegnato le dimissioni, accettando l’incarico di assessore nella giunta della Regione Calabria guidata da Mario Oliverio. “Ringrazio Maria Carmela Lanzetta per il lavoro svolto come ministro e la dedizione del suo impegno al fianco delle istituzioni” ha detto Renzi. “Sono sicuro che la nuova responsabilità – aggiunge Renzi – sarà occasione di uno scambio sempre più proficuo tra piano nazionale e regionale, in una terra che ha dimostrato una forte voglia di rilancio e cambiamento”. La Lanzetta, ex sindaco di Monasterace, già oggetto di ripetute minacce, spiega di aver accettato la nomina nella giunta Oliverio “per poter dare un contributo alla mia Regione in un rilancio politico, civile e istituzionale: Metterò tutto il mio impegno e la passione nel nuovo incarico in una fase cruciale per le scelte che determineranno il futuro dello sviluppo economico e sociale della Calabria”.

Il ministro ha ringraziato il presidente della Regione Calabria Oliverio per l’opportunità “che mi consente di impegnarmi ancora nella mia regione che in questi mesi non ho mai abbandonato, così come ringrazio il presidente Renzi per la fiducia che ha riposto in me affidandomi l’incarico di ministro e il sottosegretario Delrio per il sostegno al mio lavoro”. La Lanzetta avrà le deleghe a Riforme istituzionali, Istruzione, Cultura e Pari Opportunità.

“Confesso un certo imbarazzo personale”, ha commentato il senatore M5S nell’apprendere la notizia delle dimissioni della ministra Lanzetta: pur lavorando ormai da due anni in Parlamento, con un tasso di presenza e di attività molto alto, ignoravo totalmente la sua esistenza. Spero che sia soltanto un mio problema, risolvibile con una cura di fosforo, ma temo che sia condiviso anche dalla maggioranza del Paese. Dal governo dei fenomeni è sparito il primo supereroe: la donna invisibile. Ora si apre un concorso tra gli italiani: chi si accorge per primo della sua assenza, senza cercare su Google, ha vinto”.