“Non vedo motivi per cui dimettermi. Comunque il mio incarico, essendo fiduciario, è nelle disponibilità del ministro Lupi in qualsiasi momento. Non è da pochi mesi che lavoro per il governo e per il pubblico. E con buoni risultati“. Così Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, risponde alle domande dell’inviato de La Gabbia (La7), Nello Trocchia, a proposito del crollo della rampa di accesso del viadotto siciliano Scorciavacche, che collega Palermo ad Agrigento. Si tratta di un’opera di oltre 30 km per un valore che supera i 250 milioni di euro. Trocchia tenta di intervistare anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, che difende l’operato di Ciucci. Sempre in Sicilia nel luglio scorso è crollato il viadotto Petrulla, che allo stato attuale è in condizioni di abbandono. Il presidente dell’Anas, che dal 2006 resta al suo posto a dispetto di crolli e cedimenti di rilevati stradali e di ripetute interrogazioni parlamentari sulla sua gestione dell’azienda, fu invitato, tramite un tweet, dallo stesso premier Matteo Renzi a “punire” il responsabile del crollo del viadotto. Così un ordine di servizio firmato da Ciucci il 15 gennaio trasferì un ingegnere Anas dalla Sicilia in Abruzzo. Al suo posto venne mandato Sergio Serafino Lagrotteria, dirigente Anas che aveva rimediato una condanna a 3 anni in primo grado in un processo che contestava escavazioni selvagge sul Po. Ne uscì in Appello con la prescrizione del reato. La scelta di Ciucci però fu poi subito annullata. Come osserva Trocchia, si cercavano i responsabili, si è combinato un enorme pasticcio
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