La sua fondazione Italiani Europei allinea almeno quattro pretendenti. E tutti con ottime possibilità di vittoria. Da Giuliano Amato ad Anna Finocchiaro, dal ministro Padoan al presidente della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini
C’é un partito che, comunque vada, può ben dire di aver già fatto un figurone nel toto-presidente per il numero di candidati in corsa per il Quirinale. Partito democratico? Troppo facile. Forza Italia? Neanche a parlarne. Il nuovo centrodestra? Nulla di più lontano dal vero. Si tratta di una forza trasversale in grado di raccogliere consensi in tutti i settori della società e del mondo politico, tagliando l’intero arco costituzionale dei poteri forti: Italiani europei, la fondazione creata e guidata da uno degli uomini più navigati della politica italiana, l’ex leader di Pci, Pds, Ds e fondatore del Pd, Massimo D’Alema.
Nonostante abbia dovuto rinunciare ad un seggio in Parlamento -alle ultime elezioni non si è (non è stato) ricandidato- e dedichi una buona parte del suo tempo alla produzione di vini in una tenuta agricola dell’Umbria, l’ex presidente del Consiglio e ministro degli Esteri, attentissimo a mostrarsi defilato e disinteressato, è tutt’altro che fuori dai giochi. Anzi, ha tutti i motivi per gonfiare il petto: alcune tra le personalità accreditate delle migliori possibilità per diventare presidente della Repubblica o che comunque continuano a comparire nelle rose dei candidati più probabili, sono persone che D’Alema conosce benissimo: si riuniscono infatti e amichevolmente conversano a piazza Farnese, nella prestigiosa sede romana di Italiani Europei. Si tratta dell’ex presidente del Consiglio e attuale giudice costituzionale Giuliano Amato; della presidente della commissione Affari costituzionali del Senato Anna Finocchiaro; del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan; dell’ex ministro e attuale presidente della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini. E scusate se è poco.
Come andrà a finire nella battaglia per il Colle è difficile dirlo. Il punto della situazione è stata fatto la scorsa settimana in una riunione convocata per discutere di finanziamenti ma dedicata anche al tema del momento. D’Alema e i quattro papabili non sono i soli a trattenere il fiato. Attendono con ansia e curiosità le votazioni parlamentari che inizieranno giovedì prossimo, soprattutto per il lustro che potrebbe venire dall’elezione alla presidenza di uno degli affiliati alla fondazione, una lunga lista di iscritti illustrissimi come i parlamentari democratici in carica e fieri oppositori di Renzi Gianni Cuperlo e Miguel Gotor; l’ex presidente del Senato Franco Marini; il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli; l’altra deputata democratica Michela Marzano; l’ex ministro per la Cooperazione internazionale e fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi; il sindaco di Roma Ignazio Marino; l’ex presidente della Camera Luciano Violante; il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; la vecchia gloria del Partito comunista Alfredo Reichlin. E poi, ancora: David Miliband, Craig Kennedy, Otto Schily, Giulio Napolitano, Aldo Bonomi, Luciano Canfora, Marta Dassù, Paolo De Castro, Marcello De Cecco, Claudia Mancina, Andrea Manzella, Giorgio Ruffolo, Enrique Baron Crespo, Vincenzo Visco e Lucia Annunziata.