Cronaca

Immigrazione: Castel Volturno, la periferia e le Kalifoo Ground

La banlieue più grande d’Europa? A Castel Volturno: 20mila africani quasi tutti musulmani. Come Jussif che viene dalla Costa d’Avorio e tutte le mattine alle 5 si piazza sopra a una rotonda della Domiziana finché non arriva un pulmino che se lo porta a raccogliere la frutta o sopra a un’impalcatura abusiva. 25 euro al giorno per 14 ore.

Che poi le 14 ore al giorno sono sicure ma i 25 euro… magari sono camorristi e se insisti che vuoi essere pagato ti fanno pure una bella mazziata. Per questo gli africani le rotonde sulla Domiziana le hanno battezzate Kalifoo Ground: il nome che si dava alle piazze degli schiavi in Libia. Ma Jussif nessuno l’aveva ancora mazziato perché era uno che non cacava il cazzo. Allora com’è che di punto in bianco s’è beccato una pallottola dentro a una coscia?

E’ il 13 luglio 2014 e Jussif sta cucinando il cous-cous per 12 persone quando gli finisce il gas. E a quest’ora una bombola nuova dove la piglio? si chiede, ed esce dal tugurio dove vive con altri 11 migranti: qua bisogna che qualcuno me la presta, pensa. Così arriva in bicicletta a Pescopagano e lì incontra Nicolas che gli passa la sua di bombola, piena a metà. E Jussif lo invita a cena (pure che con lui in tavola farebbero 13 ma tanto so’ musulmani), quindi si carica la bombola in spalla e pedala verso il povero cous-cous rimasto a mezza cottura. Ma a quel punto s’imbatte in due facce patibolari. Pasquale e Cesare che a Pescopagano li conoscono tutti e tutti li rispettano perché girano armati.

Ma mica per fare i guappi, padre e figlio giustamente girano armati perché sono titolari di un’agenzia di vigilanza privata con sede in una palazzina a due piani. E dato che per questa agenzia di vigilanza privata uno straccio di licenza non lo tengono, li rispettano ancora di più. E oltre a vigilare senza licenza, guarda un po’, Pasquale e Cesare a Pescopagano vendono pure le bombole del gas. E quel negro in bicicletta con la bombola… ma dove cazzo l’hai pigliata che da noi non l’hai comprata… ue’ mariulo! addo’ l’hai rubbata sta bombola?

Se era per lui, la bombola a quei due brutti ceffi Jussif gliela dava pure… ma a quel punto arriva Nicolas che si mette ad alluccare che la bombola è sua e giù le mani dalla bombola mia! Negro di merda!… guappi di merda… PA! PA! due botte dint’ e ccosce sensa sapere ne leggere ne scrivere!

Il resto l’avrete letto sui giornali: dieci minuti e la strada si riempie di una torma di africani che non hanno niente da perdere. La sede della “vigilanza privata” sta lì a meno di 200 metri… pochi minuti e la macchina che si trova di fronte all’ufficio Fuuuh una fiammata! Poi sfondano la saracinesca, la porta, entrano e danno fuoco a tutto… col cortile di dietro pieno di bombole del gas! Il botto danneggia lo stabile e solo per caso si evita la strage. E mentre tutti quei neri inferociti fanno un quarantotto, Jussif e Nicolas se li porta via il 118 e a Pescopagano arriva il 113! Gli africani alzano una barricata sul corso principale con quello che trovano a bordo strada: materassi, divani sfondati, frigoriferi rotti… (qui i rifiuti ingombranti a bordo strada non mancano mai).

Ma come?, li accogliamo, gli diamo da lavorare e questo è il ringraziamento? A quel punto scendono in strada pure gli italiani che di tutti quei negri non ne possono più: altra barricata all’altro capo del corso. E la polizia bloccata in mezzo. A sbloccare la situazione è l’arrivo della stampa e… tutto fa spettacolo: gli africani sradicano qualche segnale stradale e rovesciano cassonetti a beneficio delle telecamere e tra gli italiani c’è chi dice la colpa è tutta di quelli delle associazioni tipo Caritas, Emergency… che difendono i neri e questo è il risultato.

Castel Volturno è una bomba pronta ad esplodere, questo è il mantra che si ripete, si ripete, si ripete… ma il perché, non lo vuole capire nessuno. Jussif invece l’ha capito fin troppo bene: Francia, Germania, Gran Bretagna… in fondo per cuocere un cous-cous come si deve un posto vale l’altro. Basta non sia Castel Volturno.

 

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