Società

Giornata della memoria: hip hop e antisemitismo? Mai insieme

Polonia, giorno della memoriaSe è vero che i social network sono diventati lo specchio della società, la Giornata della Memoria è uno di quei momenti che offrono maggiori spunti di riflessione. E uno mi si è offerto prepotentemente ieri su Facebook, quando ho letto alcuni post di utenti che sostenevano come Hitler non avesse poi fatto male a sterminare gli ebrei. Alle rimostranze di altre persone, veniva risposto che gli ebrei controllano interi settori dell’economia e della finanza, massacrano i Palestinesi…tutto il repertorio, non serve che mi dilunghi. Un paio dei sostenitori di queste tesi sono persone che ascoltano hip hop (cosa in effetti abbastanza comune in questi anni) e che hanno la mia pagina tra quelle degli artisti che apprezzano.

A loro vorrei dire un paio di cose, sorvolando sulla contraddizione in termini data dal fatto che l’hip hop conta moltissimi artisti ebrei, partendo dai Beastie Boys ed arrivando ad Action Bronson.

Se odi gli ebrei in quanto “razza”, cioè discendenti da un determinato ceppo etnico, sei un razzista nel senso più proprio della parola. In quanto tale, non ho piacere che tu ascolti la mia musica.

Se hai i miei dischi, riportameli indietro e ti restituirò i soldi. Non venire ai miei live. Se potessi ti restituirei anche la visualizzazione che mi hai dato su YouTube.

Se odi gli ebrei non in quanto “razza” ma in quanto “religione” – in effetti esistono persone di fede ebraica di ogni colore e discendenza – forse non sei razzista in senso così stretto, ma onestamente fatico molto a capirti. È vero che le religioni organizzate sono spesso state strumento di oppressione e controllo sociale, ma se così fosse dovresti, in prospettiva storica, odiare i cattolici prima di tutti. L’antisionismo è una cosa ben diversa dall’antisemitismo, e ci sono anche alcuni gruppi ebraici contrari all’occupazione della Palestina.

Ma forse mi sono spinto troppo in là con la riflessione, forse dici che odi gli ebrei e che Hitler ha fatto bene solo perché sei un povero scemo che ha voglia di farsi notare su un social network. In questo caso, vaffanculo. Messo proprio così, sul personale.

Ieri, mentre tu scrivevi che Hitler era una brava persona, mio nonno raccontava la sua storia ai ragazzi di un liceo. Nonno Francesco ha 91 anni ed è un ex internato militare italiano nei campi di prigionia tedeschi. Ne aveva 19 l’8 settembre del ’43, ed era un telemetrista della Regia Marina Militare. Quando, dopo l’armistizio, fu rastrellato dai nazisti e dai loro lacchè repubblichini, preferì essere deportato nei lager piuttosto che indossare l’infame e servile divisa di Salò. Non è una storia così eroica come quella dei partigiani, fu una scelta che fecero anche la maggior parte dei suoi commilitoni. Ma il tempo si è portato via quasi tutti gli altri e sono rimasti in pochi a poterla raccontare, quindi è importante.

Mentre scrivo sorrido e – senza consultare mio nonno – sono sicuro che il vaffanculo che ti mando sia anche da parte sua. E un’ultima cosa: ricordati di togliere il like dalla mia pagina.