Dopo la richiesta di verificare la “capacità manageriale e una qualificata esperienza nell’esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell’ente” da parte di Sergio Pizzolato, la nomina dell'economista al vertice dell'ente di previdenza ha trovato il voto favorevole di 27 membri
La commissione Lavoro della Camera ha dato l’ok per la nomina di Tito Boeri alla presidenza dell’Inps. Con 27 voti favorevoli e solo uno contrario (quattro le astensioni) è stato così approvato il parere del relatore Sergio Pizzolante (Ap). Una decisione che segue i dubbi sollevati da diversi schieramenti della Camera riguardo alle capacità manageriali dell’economista di gestire l’ente di previdenza. Il primo a sollevare la questione sulle capacità dell’economista era stato proprio lo stesso Pizzolante che aveva chiesto una verifica sull’effettiva “capacità manageriale e una qualificata esperienza nell’esercizio di funzioni attinenti al settore operativo dell’ente” di Boeri. Una verifica che, con il successivo endorsement del rappresentante di Area Popolare, ha avuto esisti positivi.
La nomina, annunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante il cdm della vigilia di Natale, aveva colto di sorpresa un po’ tutti, compreso il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e, per alcuni, era quindi necessaria una verifica sull’adeguatezza di Boeri a ricoprire la carica. Anche Renata Polverini (Forza Italia), vicepresidente della commissione, aveva chiesto che Boeri fosse sentito sul nuovo incarico: “Tutti conosciamo il curriculum accademico di Boeri e nessuno ne mette in dubbio l’autorevolezza”, aveva comunque precisato l’ex governatore della Regione Lazio.