L'assemblea dei parlamentari 5 stelle ha scelto i dieci candidati da sottoporre alla rete. La Carlassare si ritira dalla corsa: "Non amo il potere non mi piacciono i 'Palazzi', sono troppo indipendente". Nell'elenco ci anche il Professore e l'ex leader Pd che potrebbero mettere in difficoltà l'intesa Renzi-B. Civati ironico: "Non hanno voluto Pierluigi premier e lo vogliono capo dello Stato? Tra due anni lo vorranno segretario"
Una lista di dieci nomi da votare sul blog di Beppe Grillo. Il Movimento 5 Stelle sceglie il suo candidato per il Quirinale dopo l’assemblea in streaming dei parlamentari che ha individuato i volti da proporre agli attivisti. Magistrati, politici e giuristi, di loro solo due potrebbero davvero spezzare il patto del Nazareno tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi: Romano Prodi e Pierluigi Bersani. Il primo è stato inserito dopo essere stato proposto dalla minoranza Pd in risposta all’appello di Grillo e Casaleggio; il secondo invece è stato suggerito dal membro del direttorio Alessandro Di Battista. Nell’elenco compaiono poi Raffaele Cantone, Lorenza Carlassare, Nino Di Matteo, Ferdinando Imposimato, Elio Lannutti, Paolo Maddalena, Salvatore Settis, Gustavo Zagrebelsky.
Mentre Renzi continua le consultazioni per arrivare con un nome condiviso alla prima votazione del 29 gennaio, i 5 Stelle giocano la carta che può trovare alleati oltre i proprio banchi. Il professore di Bologna era già comparso nelle Quirinarie del 2013, quando l’M5S era appena entrato in Parlamento e quando alla fine si presentò in Aula per sostenere Stefano Rodotà. C’è stato un passato in cui non dispiaceva a Grillo e Casaleggio (si racconta anche di un incontro tra l’imprenditore e l’ex premier), ma negli ultimi tempi le cose sono cambiate. A rompere l’equilibrio è stata la decisione di raccogliere le firme per un referendum per l’uscita dall’euro: Prodi è considerato dal Movimento il padre della moneta unica e sono in tanti, tra parlamentari e attivisti, a esprimere perplessità. Pippo Civati procede con cautela: “Voglio capire se è una cosa seria. Se è un gioco il primo a sottrarre il nome di Prodi sono io”.
L’altra pedina politica che i 5 Stelle mettono in campo è quella di Pierluigi Bersani. A lanciare la provocazione è stato Di Battista: “Chissà che da capo dello Stato non possa mantenere la schiena dritta”. Una considerazione impensabile solo due anni fa quando i grillini, appena entrati in Parlamento, si trovarono per le prime consultazioni per la formazione del governo con il “non vincitore Bersani”. Oggi però, il leader della minoranza Pd potrebbe essere il nome capace di mettere in difficoltà il partito di Renzi nel segreto dell’urna. Lo stesso Civati, a chi gli fa presente che nelle Quirinarie c’è anche l’ex segretario Pd, risponde: “Forse ci hanno ripensato – ironizza – Due anni fa non lo vollero come presidente del Consiglio, ora lo vogliono come capo dello Stato. Tra due anni lo vorranno segretario del movimento”.
Ma da 10 la lista si riduce già a 9: la costituzionalista Lorenza Carlassare, infatti, ha declinato l’invito sarà tolta dalla lista. “Sono molto grata – dichiara – che mi abbiano messa nella lista e sono felice che qualcuno pensi a me come una persona rispettabile. Ma non la ritengo una cosa possibile, proprio per il rispetto che ho per la massima istituzione della Repubblica, per la quale serve una persona che abbia esperienza politica. Non amo il potere, non mi piacciono i ‘Palazzi’, sono troppo indipendente, non ho mai voluto avere alcuna carica o posizione ufficiale. L’unica cosa che avrei accettato volentieri, perché lì mi sentivo competente e in grado di svolgere un ruolo significativo, era la Corte costituzionale”.
Favoriti nel voto online sono due nomi molto apprezzati nel Movimento: il pm del processo sulla trattativa Stato-Mafia Nino Di Matteo e l’ex magistrato Ferdinando Imposimato protagonista di numerose inchieste sul terrorismo. Il primo dice di essere “onorato di far parte della lista”. Tra i nomi che potrebbero ricevere apprezzamenti anche oltre i 5 Stelle c’è anche Raffale Cantone, magistrato che Renzi ha voluto come presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione. Ci sono poi il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky e l’archeologo Salvatore Settis. Sono entrati nella rosa anche Elio Lannutti, presidente dell’Adusbef e il magistrato Paolo Maddalena, ex giudice della Consulta. “La cosa mi onora tantissimo – ha detto il leader dell’associazione dei consumatori – Spero il ogni caso che il candidato che salirà sul Colle possa incarnare i valori dell’onestà contro la corruzione, soprattutto per ridare speranza alle giovani generazioni”.
#presidenteM5S Le votazioni online inizieranno domani alle ore 9 e termineranno alle 14
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) January 28, 2015
“Dall’assemblea del gruppo parlamentare”, si legge sul blog di Grillo, “è uscita una rosa di nomi che, con l’aggiunta di Romano Prodi, verrà messa in votazione sul blog domani 28 gennaio. Questo perché riteniamo di dover onorare l’impegno preso con i parlamentari del Pd attraverso l’email che gli abbiamo inviato. Gli iscritti potranno esprimere una preferenza tra la rosa di nomi proposta”. I 5 Stelle inoltre sono pronti a valutare anche un’altra opzione nel caso in cui al quarto scrutinio si potesse trovare la convergenza su un altro nome. “Il candidato che otterrà più voti sarà votato dal gruppo parlamentare sin dal primo scrutinio. Informiamo gli iscritti che, in ogni caso, se dal quarto scrutinio i cambi di maggioranza dovessero portare ad un nome condiviso tra più forze politiche in Parlamento si deciderà come meglio muoverci con una votazione lampo sul blog”. Segue un post scriptum in cui si dà notizia di altre “due mail pervenute da altrettanti parlamentari del Partito democratico, ma fuori tempo e non è stato possibile pubblicarle”.
*Nella foto i nomi proposti dai parlamentari M5S con di fianco specificata la loro età. Dall’elenco sono stati scelti i nove più votati.