Cronaca

Fiumicino, poliziotti denunciano: “Siamo senza strumenti per combattere il terrorismo”

Dopo gli attentati di Parigi il Viminale ha varato una serie di misure per combattere il terrorismo e garantire maggiore sicurezza alle frontiere cominciando dagli scali aeroportuali. Le misure vanno fino a una parziale revisione degli accordi di Schengen per la libera circolazione delle persone all’interno dell’Unione europea. Ma, al di là delle circolari, la sicurezza negli aeroporti la si fa con uomini e mezzi e la situazione che ilfattoquotidiano.it ha potuto riscontrare non promette niente di buono. “Abbiamo armi degli anni ’70, giubbotti antiproiettile scaduti, ci esercitiamo una volta l’anno ed i 30 km del perimetro aeroportuale sono scarsamente vigilati”, racconta Corrado (nome di fantasia), poliziotto del reparto sicurezza dell’aeroporto di Roma Fiumicino, lo scalo più importante d’Italia al cui interno sono transitati, solo nel 2014, 38 milioni di passeggeri. “Intanto – prosegue il poliziotto – arrivano almeno due segnalazioni al giorno, dal ministero degli Interni o dai servizi segreti, di soggetti o situazioni potenzialmente associabili al rischio terrorismo nel nostro Paese”. “Le nuove misure adottate dal Governo italiano vanno bene – racconta un agente della polizia di frontiera – ma dobbiamo pure essere messi in condizione di lavorare, basti pensare che la notte spesso gira solo una volante per tutto l’aeroporto. Oltre ai mezzi siamo anche insufficienti come uomini e male distribuiti. Ci sono funzionari che hanno finanche 10 uomini nella propria segreteria che invece servirebbero sul campo”. Una situazione che oltre a mettere a rischio la sicurezza dei cittadini mette in pericolo la vita stessa dei poliziotti. “Non si può chiedere di più a questi ragazzi – rimarca Filippo Bertolami, della segreteria nazionale del Pnfd, polizia nuova forza democratica – che tra l’altro in alcuni casi lavorano anche in locali non a norma. Non bastano le circolari, bisogna investire anche dei soldi e controllare che i finanziamenti previsti per la sicurezza vengano effettivamente spesi per tale scopo”. Poi il vice-questore aggiunge: “Gli agenti che segnalano le gravi irregolarità che incidono sulla sicurezza loro e dei cittadini, spesso lo devono fare travisati per paura delle ritorsioni, che purtroppo non si fanno mai attendere, come purtroppo è accaduto a me” di Lorenzo Galeazzi e Luca Teolato