Tra tutti i critici letterari presenti in Italia Nicola Vacca è senza dubbio uno di quelli che non sono mai scesi a compromessi e che non recensiscono libri per procurarsi potere nei decadenti salottini degli intellettuali in abiti fermati. Nei suoi articoli traspira un autentico amore per la letteratura, la sua letteratura, un viscerale rispetto per gli scrittori veri, una lotta quotidiana per salvare la cultura dalla barbarie del marketing editoriale e difenderla dalla prostituzione e dalla mercificazione a cui molti pseudo recensori cercano di abituarci.![sguardi](http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2015/01/sguardi.jpg)
È uscito per Galaad Edizioni Sguardi del Novecento (prefazione di Simone Gambacorta), una panoramica composta da ventuno brevi saggi dedicati a figure non allineate di scrittori, poeti, filosofi che hanno lasciato una traccia nell’animo dell’autore e di migliaia di lettori.
Il tenero omaggio alla poesia di Alda Merini; la coerenza politica e intellettuale di Ignazio Silone; il malessere italico e il male di vivere nell’arguta ironia di Ennio Flaiano; la letteratura usata come arma da Leonardo Sciascia contro la mafia e il potere; l’immenso romanziere Giorgio Bassani esiliato dall’ideologia militante degli anni ’60; Carlo Cassola e le sue straordinarie trame; il respiro universale delle poesie di Rocco Scotellaro; gli schemi del fantastico di Italo Calvino, uno dei principali protagonisti della Storia del Romanzo in Italia; la tragica fine del poeta emiliano Edgardo Marani; il linguaggio universale di Mario Luzi; satira e polemica nella biografia di Karl Kraus; la proliferazione delle identità di Fernando Pessoa nella finzione letteraria; il genio di Emil Cioran, figura scomoda e implacabile del secolo scorso; il labirinto denso di emozioni nelle liriche di Wislawa Szymborska; l’amore raccontato dal linguista Ronald Barthes; i dubbi e le intuizioni di Jorge Luis Borges; il pensiero politicamente scorretto di Nicolás Gómez Dávila; Ezra Pound, il poeta combattente che ha sfidato la modernità; il pensiero complesso di Ernst Jünger, il contemplatore solitario; l’uomo in rivolta di Albert Camus e tutta la sua grandezza libertaria.
La bravura di Nicola Vacca sta nell’utilizzo di un linguaggio accessibile a tutti, i saggi sono un alternarsi di frasi secche, brevi, mirate, e di pensieri che hanno una forza lirica difficilmente rintracciabile in lavori analoghi scritti da firme più allineate del mondo della critica letteraria nazionale. Inoltre il libro ha un filo conduttore notevole: l’originalità con cui l’autore tratteggia i suoi “personaggi”, gli ridà una dignità che in passato, in certi casi, la storia ha calpestato senza remore.
Come scrive Simone Gambacorta nella prefazione: “Vacca crede nella letteratura e lo fa visceralmente, da sempre, e per questa ragione la diffonde e la divulga con quella passione e con quel radicalismo che sono cifre distintive del suo impegno (e del suo ingegno) e che sono pure gli strumenti (umani, in primis) della sua lotta contro l’abbrutimento e il piattume imperanti. […] Inquadra i suoi autori come degli irregolari, dei battitori liberi che non hanno accettato di scendere a patti e tanto meno di stipulare compromessi con la propria epoca e con la scena culturale che li ha accolti (non di rado male). Ognuno di essi – questo il pensiero di fondo di Vacca – non si è concesso sconti e scorciatoie e ha proposto l’onestà di una visione, di un sentire la parola, come punto essenziale e non negoziabile della propria presenza”.
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Lorenzo Mazzoni
Scrittore e insegnante
Cultura - 28 Gennaio 2015
‘Sguardi del Novecento’, una panoramica del non allineato Nicola Vacca
Tra tutti i critici letterari presenti in Italia Nicola Vacca è senza dubbio uno di quelli che non sono mai scesi a compromessi e che non recensiscono libri per procurarsi potere nei decadenti salottini degli intellettuali in abiti fermati. Nei suoi articoli traspira un autentico amore per la letteratura, la sua letteratura, un viscerale rispetto per gli scrittori veri, una lotta quotidiana per salvare la cultura dalla barbarie del marketing editoriale e difenderla dalla prostituzione e dalla mercificazione a cui molti pseudo recensori cercano di abituarci.![sguardi](http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2015/01/sguardi.jpg)
È uscito per Galaad Edizioni Sguardi del Novecento (prefazione di Simone Gambacorta), una panoramica composta da ventuno brevi saggi dedicati a figure non allineate di scrittori, poeti, filosofi che hanno lasciato una traccia nell’animo dell’autore e di migliaia di lettori.
Il tenero omaggio alla poesia di Alda Merini; la coerenza politica e intellettuale di Ignazio Silone; il malessere italico e il male di vivere nell’arguta ironia di Ennio Flaiano; la letteratura usata come arma da Leonardo Sciascia contro la mafia e il potere; l’immenso romanziere Giorgio Bassani esiliato dall’ideologia militante degli anni ’60; Carlo Cassola e le sue straordinarie trame; il respiro universale delle poesie di Rocco Scotellaro; gli schemi del fantastico di Italo Calvino, uno dei principali protagonisti della Storia del Romanzo in Italia; la tragica fine del poeta emiliano Edgardo Marani; il linguaggio universale di Mario Luzi; satira e polemica nella biografia di Karl Kraus; la proliferazione delle identità di Fernando Pessoa nella finzione letteraria; il genio di Emil Cioran, figura scomoda e implacabile del secolo scorso; il labirinto denso di emozioni nelle liriche di Wislawa Szymborska; l’amore raccontato dal linguista Ronald Barthes; i dubbi e le intuizioni di Jorge Luis Borges; il pensiero politicamente scorretto di Nicolás Gómez Dávila; Ezra Pound, il poeta combattente che ha sfidato la modernità; il pensiero complesso di Ernst Jünger, il contemplatore solitario; l’uomo in rivolta di Albert Camus e tutta la sua grandezza libertaria.
La bravura di Nicola Vacca sta nell’utilizzo di un linguaggio accessibile a tutti, i saggi sono un alternarsi di frasi secche, brevi, mirate, e di pensieri che hanno una forza lirica difficilmente rintracciabile in lavori analoghi scritti da firme più allineate del mondo della critica letteraria nazionale. Inoltre il libro ha un filo conduttore notevole: l’originalità con cui l’autore tratteggia i suoi “personaggi”, gli ridà una dignità che in passato, in certi casi, la storia ha calpestato senza remore.
Come scrive Simone Gambacorta nella prefazione: “Vacca crede nella letteratura e lo fa visceralmente, da sempre, e per questa ragione la diffonde e la divulga con quella passione e con quel radicalismo che sono cifre distintive del suo impegno (e del suo ingegno) e che sono pure gli strumenti (umani, in primis) della sua lotta contro l’abbrutimento e il piattume imperanti. […] Inquadra i suoi autori come degli irregolari, dei battitori liberi che non hanno accettato di scendere a patti e tanto meno di stipulare compromessi con la propria epoca e con la scena culturale che li ha accolti (non di rado male). Ognuno di essi – questo il pensiero di fondo di Vacca – non si è concesso sconti e scorciatoie e ha proposto l’onestà di una visione, di un sentire la parola, come punto essenziale e non negoziabile della propria presenza”.
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Roma, 13 feb. (Adnkronos) - Il Milleproroghe è un provvedimento routinario, in teoria nell'esame tutto doveva andare liscio. Invece l'iter di questo provvedimento è stato un disastro, la maggioranza l'ha gestito in modo circense, dando prova di dilettantismo sconcertante". Lo ha detto la senatrice Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S al Senato, nella dichiarazione di voto sul Milleproroghe.
"Già con l'arrivo degli emendamenti abbiamo visto il panico nel centrodestra. Poi è arrivata la serie di emendamenti dei relatori, o meglio del governo sotto mentite spoglie, a partire da quelli celebri sulla rottamazione delle cartelle. Ovviamente l'unica preoccupazione della maggioranza, a fronte di 100 miliardi di cartelle non pagate, è stata solo quella di aiutare chi non paga. Esattamente come hanno fatto a favore dei no vax, sbeffeggiando chi sotto il Covid ha rispettato le regole. In corso d'opera abbiamo capito che l'idea di mettere tre relatori, uno per ogni partito di maggioranza, serviva a consentire loro di marcarsi a vicenda, di bloccare gli uni gli sgambetti degli altri. Uno scenario surreale! Finale della farsa poi è stato il voto di un emendamento di maggioranza ignoto ai relatori e una ignobile gazzarra notturna scoppiata tra i partiti di maggioranza. Non avevamo mai visto tanto dilettantismo in Parlamento".
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Il decreto Milleproroghe rappresenta una sfida importante, un provvedimento cui abbiamo dato un significato politico, un’anima. L’azione di questo governo punta a mettere in campo riforme e norme strutturali ma esistono anche pilastri meno visibili che hanno comunque l’obiettivo finale della crescita delle imprese e della nostra economia, di sostenere il sistema Italia nel suo complesso. Ecco perché col decreto Milleproroghe abbiamo provveduto ad estendere o a sospendere l’efficacia di alcuni provvedimenti con lo scopo di semplificare e rendere più snella la nostra burocrazia, sempre con l’obiettivo dichiarato della crescita. Fra questi norme sulle Forze dell’ordine e sui Vigili del Fuoco, sostegno ai Comuni e all’edilizia, nel campo sociale e sanitario come in quello dell’industria e della pesca e sul contrasto all’evasione fiscale. Più di 300 emendamenti approvati, tra cui anche quelli dell’opposizione, al fine di perseguire, con questo esecutivo, la finalità di fornire alla nostra Nazione gli strumenti per crescere e per questo il voto di Fratelli d’Italia è convintamente a favore”. Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo.
Roma, 13 feb. (Adnkronos) - "Dico al ministro Crosetto che l’aumento delle spese per armamenti, addirittura fino al 3%, ruba il futuro ai nostri figli. Ruba risorse alla sanità, alla scuola, ai trasporti. L’aumento delle spese per le armi non ci renderà più sicuri, ma alimenterà conflitti e guerre, come la storia dimostra”. Così Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, in merito alle dichiarazioni di Crosetto sull'aumento delle spese militari.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Il problema della situazione carceraria nel Paese è un problema che ogni giorno ci tocca da vicino, stiamo gia' predisponendo le dovute soluzioni. Abbiamo gia' definito il piano carceri e il commissario straordinario". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Criticità nel disegno di legge costituzionale non ve ne sono tali da alterare il testo, ma sarà seguito da una serie di leggi ordinarie. Per esempio, manca nella disegno di legge costituzionale la riserva per le quote cosiddette rosa, ma questo lo metteremo nelle leggi di attuazione che saranno leggi ordinarie. Anche il sistema del sorteggio potrà essere meglio definito. Ma una cosa e' certa: questa legge costituzionale non si modifica". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento di ritorno dalla Turchia alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo, parlando delle dichiarazioni del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli che ieri, aveva parlato dei "punti di criticità della riforma del Csm" sui quali si e' appuntata anche l'attenzione della Commissione Ue, aveva sottolineato la necessita' di "un'approfondita riflessione.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - "Oggi in Turchia, parlando con il mio omologo, il ministro di giustizia turco, quando ho detto che probabilmente i magistrati italiani faranno uno sciopero, lui è rimasto sorpreso e mi ha domandato 'ma è legale?'. Se i magistrati vogliono fare lo sciopero che lo facciano, ma quello che è certo e che, senza alcun dubbio, noi andremo avanti perché e' un nostro impegno verso gli elettori". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio intervenendo in vdieocollegamento di ritorno dalla Turchia alla Giornata dell'orgoglio dell'appartenenza degli avvocati a Palermo.
Palermo, 13 feb. (Adnkronos) - La separazione delle carriere dei magistrati "è un dovere verso elettorato perché lo avevamo promesso nel nostro programma e questo faremo. Il nostro e' un vincolo politico verso l'elettorato". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenendo in video collegamento, di ritorno dalla Turchia, alla "Giornata dell'Orgoglio dell'appartenenza all'avvocatura e dell'accoglienza dei giovani" istituita dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Palermo. "Io sto girando un po' dappertutto per redigere protocolli - ha proseguito il ministro -, e ogni qualvolta parliamo di separazione carriere ci guardano con un occhio perplesso perché in tutti gli ordinamenti del mondo questo è normale".